Loris Lombardo
A lezione con… Scuderie Capitani
Ciao ragazzi, in questa prima lezione vi parlerò di un argomento che spesso e volentieri viene messo in secondo piano dai giovani. Molti ragazzi studiano la tecnica delle mani (free stroke, moeller technique, ecc…) ma per i piedi ci si limita spesso a suonare groove senza soffermarsi sulla tecnica del pedale.
Questi non sono esercizi virtuosistici per i piedi ma, semplicemente, servono per sfruttare al meglio il pedale con il minimo sforzo, me li ha insegnati il grande maestro Jojo Mayer l’estate scorsa.
Loris Lombardo
A lezione con… Scuderie Capitani
lorislombardo@lorislombardo.it
www.lorislombardo.it
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Ciao ragazzi, in questa prima lezione vi parlerò di un argomento che spesso e volentieri viene messo in secondo piano dai giovani. Molti ragazzi studiano la tecnica delle mani (free stroke, moeller technique, ecc…) ma per i piedi ci si limita spesso a suonare groove senza soffermarsi sulla tecnica del pedale.
Questi non sono esercizi virtuosistici per i piedi ma, semplicemente, servono per sfruttare al meglio il pedale con il minimo sforzo, me li ha insegnati il grande maestro Jojo Mayer l’estate scorsa.
Ho avuto la fortuna di studiare con lui a Londra presso la scuola “Ultimate Drum Experience 2011”, ma oltre a lui c’era Vich Firth, Billy Ward, Geoff Dunn, Mike Dolbear, Ralph Salmins, Jeff Davenport, ecc., con ognuno di loro ho approfondito un determinato argomento.
Ogni esercizio sarà raffigurato nel video disponibile presso www.planetdrum.it e www.lorislombardo.it
ESERCIZIO PRELIMINARE
La prima cosa da capire è che come per le mani anche per i piedi dobbiamo sfruttare il rimbalzo, in questo caso del pedale. Quindi mettiamo il piede sul pedale appoggiando il tallone, facciamo in modo che il battente si avvicini alla pelle della cassa e dopodiché togliamo il piede dal pedale. Così facendo faremo rimbalzare il pedale più volte avanti e indietro. Con questo ne percepiamo il rimbalzo naturale.
ESERCIZIO 1
Appoggiamo il tallone sul pedale e articoliamo la caviglia in modo da percuotere la cassa, bisogna sentire il rimbalzo naturale e sentire vibrare sotto al piede proprio come quando facciamo rimbalzare la bacchetta. In pratica è come se fosse un “Free Stroke” ma per il piede, il quale non si staccherà mai dal pedale. A ogni colpo effettuato il battente tornerà immediatamente al punto di partenza, così da poter lasciar vibrare liberamente la pelle e da poter essere già pronti per il colpo successivo.
Su ogni pedale esiste un fulcro, spetta a noi trovarlo con la nostra sensibilità del piede spostandolo più indietro o più avanti sul pedale.
La cosa assolutamente da non fare è quella di non lasciar rimbalzare il battente e quindi schiacciarlo sulla pelle, così facendo la pelle non sarà libera di vibrare e il suono ne risentirà, in più, in questo, caso dovremmo prima pensare di staccare il battente dalla pelle prima di effettuare un altro colpo.
ESERCIZIO 2
Ora effettueremo lo stesso esercizio ma questa volta il tallone rimarrà alzato. Cerchiamo sempre di articolare bene la caviglia e di accompagnare il battente durante il suo tragitto con il suo rimbalzo senza tensioni.
Effettueremo sempre un colpo per poi tornare al punto di partenza.
Anche qui stiamo attenti a non schiacciare il pedale contro la pelle senza usufruire quindi del rimbalzo.
Quando si suona con il tallone in su, il seggiolino deve essere sistemato a un’altezza tale da creare un giusto bilanciamento con il nostro corpo, così da non sbilanciarci ne troppo avanti ne troppo indietro.
Se proviamo a sederci su un seggiolino troppo basso dovremmo tenere una certa distanza tra noi e il pedale, così facendo avremmo i piedi troppo avanti e di conseguenza la schiena andrebbe indietro, se, invece, suoneremmo su un seggiolino troppo alto ci troveremmo con i piedi sotto la nostra sedia e il nostro corpo andrebbe avanti, genereremmo anche colpi di cassa troppo deboli. Ecco perché è importante trovare il giusto “BALANCE”.
Un piccolo aiuto per acquisire stabilità all’inizio e percepire il giusto fulcro sul pedale è quello di appoggiare le mani sul rullante (che sarà all’incirca all’altezza della nostra cintura) che non siano tese ma rilassate, questo ci permetterà anche di capire la giusta distanza tra noi e il pedale .
ESERCIZIO 3
Ora cercheremo di capire la “Moeller Technique” anche per i piedi.
Tireremo su il tallone il quale, dando una spinta nel tornare giù, esattamente come avviene per le mani, causerà il colpo grazie all’effetto frusta ottenuto con il movimento.
La pianta del piede non si stacca mai dal pedale, il battente, anche in questo caso, una volta colpita la pelle tornerà al punto di partenza.
Una volta ottenuto il colpo il tallone rimarrà giù in posizione di riposo. Per ottenere un altro colpo, il tallone tornerà su per “caricare” e nuovamente giù con un colpo di frusta.
ESERCIZIO 4
Per i prossimi esercizi è essenziale capire il movimento naturale del nostro piede.
Pensiamo a quando facciamo un salto da fermi, ci si lancia dalla pianta del piede per poi passare alle punte, l’atterraggio sarà nuovamente dalle punte alla pianta del piede per poi appoggiare i talloni.
Posizioniamo il piede sul pedale, teniamo il tallone su, ora, proprio come quando si atterra da un salto, otterremo un colpo “DOWN” passando dalla punta (dove verrà effettuato il colpo) alla pianta per poi terminare con il tallone. A questo punto effettueremo 3 colpi di “Free Stroke” con il tallone giù per poi tornare con lo stesso su “UP” passando questa volta dalla pianta del piede alla punta (il battente colpirà la pelle in questo passaggio). Di nuovo effettueremo 3 colpi di “Free Stroke” ma questa volta con il tallone su.
La successione sarà quindi:
DOWN-STROKE-STROKE-STROKE
UP-STROKE-STROKE-STROKE
Per poi cominciare da capo.
ESERCIZIO 5
Per questo quinto ed ultimo esercizio utilizzeremo sempre la tecnica di quello precedente ma cambierà la successione:
DOWN-STROKE-STROKE-STROKE
UP-DOWN-UP-DOWN
UP-STROKE-STROKE-STROKE
DOWN-UP-DOWN-UP
Per cominciare nuovamente da capo.
Spero questo mio lavoro vi serva per approfondire la tecnica del pedale, ringrazio www.planetdrum.it, SCUDERIE CAPITANI e Luca Capitani.
Per qualsiasi chiarimento non esitate a contattarmi:
lorislombardo@lorislombardo.it
www.lorislombardo.it
Spero di tornare presto a illustrarvi qualche nuovo esercizio.
A presto.
Loris Lombardo
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