Il Cajón
Ciao a tutti amici, è un vero piacere per me parlarvi di questo fantastico strumento.
Il cajón è lo strumento simbolo della comunità afro-peruviana ed il suo nome descrive esattamente quello che è: una cassa di legno.
Il Cajón
Ciao a tutti amici, è un vero piacere per me parlarvi di questo fantastico strumento.
Il cajón è lo strumento simbolo della comunità afro-peruviana ed il suo nome descrive esattamente quello che è: una cassa di legno.
Il cajón peruviano è uno strumento che necessita di essere conosciuto nella sua forma e struttura, per comprenderne a poco a poco i suoni.
Tradizionalmente il cajón si costruiva con cedro o caoba (più il legno è stagionato migliore è il suono) ed è stato perfezionato, fino ad assumere un aspetto ed un criterio costruttivo convenzionale negli anni ’50. Si presenta generalmente come un parallelepipedo di circa 50 cm di altezza, 35 cm di larghezza e con una profondità che va dai 20 ai 40 cm, mentre lo spessore delle varie superfici cambia a seconda della loro funzione. La parte frontale costituisce la superficie battente ed è quella con uno spessore minore, circa 0,5 – 1,5 cm, mentre le altre sono sensibilmente più spesse (considerate che devono sostenere anche il peso del musicista che vi si siede sopra), nel lato posteriore troviamo un foro di circa 15 – 20 cm di diametro.
Nel cajòn flamenco, il timbro viene arricchito dalla presenza di oggetti metallici messi a contatto con il lato interno della parte battente.
Campanelli, corde di chitarra, cordiere di tamburo e oggetti del genere servono a questo scopo (in questo modo lo strumento assomiglia ad un tamburo rullante), invece in Perù e a Cuba, si fa a meno di questi e si ottiene un suono più “pulito”, più vicino a quello di una conga.
Come altre percussioni del Sud America, il cajón divenne un sostituto dei tamburi africani, il cui uso era stato proibito agli schiavi deportati nelle colonie spagnole per essere utilizzati come manodopera in durissimi lavori nelle haciendas Perùviane.
Tutto ciò lo riscontriamo anche nelle parole dello studioso e folclorista argentino Carlos Castro: “Ciò che ho compreso è che gli africani in Perù, durante i secoli XVIII e XIX, specialmente quelli della costa del Pacifico, per le loro feste di tamburo usavano anche le casse di frutta e di altri alimenti che trovavano abbandonati nei porti. I cajones originali furono proprio quei cassoni, semplici casse d’imballaggio alle quali si schiodava una tavola per produrre maggiore vibrazione del legno al momento di essere percosse”.
L’uso dei tamburi tradizionali africani era stato vietato per poter meglio controllare gli schiavi, per impedire loro di pensare alla propria terra ed alla lib ertà, di organizzarsi e di conseguenza per evitare che nei canti e nelle danze tradizionali si potessero nascondere motivi di rivolta.
Gli africani, che col passare degli anni avevano quasi dimenticato l’uso dei loro strumenti tradizionali, si adattarono ad utilizzare come percussioni tutto ciò che trovavano – cucchiai, sedie, sgabelli, tavolini – finchè, attraverso l’utilizzo delle cassette della frutta arrivarono alla creazione del cajón .
Come in Perù anche a Cuba c’è stata la diffusione e l’evoluzione del cajón, visto che anche qui era stato proibito agli schiavi di suonare i tamburi tradizionali. L’unica differenza è che anziché delle cassette della frutta, a Cuba si narra che usassero le scatole delle candele, di sapone ed in particolare le cassette per lo stoccaggio del pesce.
Nei rari e fugaci momenti in cui gli schiavi si potevano riposare e riunire per suonare e danzare, la loro musica si esprimeva attraverso la rumba, che assumeva valore rituale di preghiera. I due tipi di rumba che venivano suonati col cajón erano lo Yambù che veniva suonato utilizzando più cajón di diverse misure e la Columbia in cui il cajón veniva suonato abbinato alle congas.
Nel mondo il cajón peruviano è divenuto popolare grazie ad artisti come la cantante peruviana Susana Baca ed altri illustri percussionisti come Eusebio “Pititi” Sirio, Julio “Chocolate” Algendones, e soprattutto Castro Soto. A quest’ultimo si attribuisce un fatto che ha reso ancor più popolare il cajon nel mondo. Sarebbe stato lui, infatti, a far conoscere e a dare materialmente i primi due cajon a Paco De Lucia, che li girò subito al suo percussionista Ruben Dantas. Fu un vero successo: chitarra e cajón sono ancora oggi l’anima ritmica del flamenco. Tra i più famosi percussionisti che si sono affermati in questo genere troviamo Antonio Carmona,Ramon Porrina, Cepillo, Luki Losada, e molti altri.
Tra i cajóneros cubani possiamo citare Jesùs Alfonso e Marino Márquez.
IL cajón oggi è utilizzato in molti stili, dalla word music che è un universo i cui confini non sono ben definiti sino al pop, al funk, alla musica brasiliana ed alle contaminazioni più ardite, sino al drum’n bass, e chi più ne ha più ne metta………
Ringrazio tutti e vi invito a dare uno sguardo anche alla parte didattica.
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