Paolo Pellegatti
La lunga notte della batteria 2009
Gianluca Fiorentino – Da dove nasce e dove vuole arrivare la drummeria ?
Paolo Pellegatti – La drummeria è nata involontariamente nel 1999 quando abbiamo fatto la prima edizione del Lucchini-day dedicato proprio al maestro, che era mancato il 9 Luglio 1999, e noi abbiamo fatto la prima manifestazione per lui nell’Ottobre del ’99. Ho chiesto ad Ellade, Cristian e Max (Bandini, Mayer e Furian) di organizzare qualcosa insieme dato che già facevamo il trio di batterie storico con Lucchini. Da lì è nata questa alchimia, abbiamo visto che ci divertivamo un sacco, andavamo al ristorante giapponese a “strafogarci”, la reazione della gente era positiva e allora abbiamo pensato di portarla avanti. Diciamo che io non sono il fautore della drummeria, io li ho convocati per l’evento ma poi è nato tutto in maniera naturale.
GF – E il Lucchini day invece ?
PP – Il Lucchini day è stata una manifestazione che neanche io pensavo di portare al decennale. Ma, il pubblico l’ha seguito da subito con tantissimo entusiasmo. Ricordo ancora la prima edizione che è stata sconvolgente. E’ stata organizzata nel teatro di Cusano, dove io dirigo la mia scuola, e praticamente abbiamo dovuto mandare via quasi duecento persone in un teatro di cinquecento!!!!! A quel punto, abbiamo capito che c’era davvero molto entusiasmo intorno al maestro e intorno a questo tipo di iniziativa e quindi siamo andati avanti ma in maniera molto naturale, senza nessuna forzatura. Ti dico però che su questo decennale ho sofferto davvero moltissimo, perchè ci tenevo tantissimo. Ho lavorato quasi esclusivamente io, che sono caparbio, ho una testa dura per cui alla fine l’ho portato tutto a compimento.
GF – Avete dato largo spazio alle nuove dei batteristi giovani ?
PP – Guarda.. devo dire gli invidiosi possono dirci di tutto, ma non che non abbiamo fatto suonare tutti i batteristi che potevamo. I tre di un certo rilievo che non hanno partecipato, io li ho chiamati ma, due per impegni lavorativi e parlo di Lele Melotti e Alfredo Golino, non hanno potuto partecipare, e l’altro non è mai voluto intervenire ed è Franz Dicioccio. Sui giovani e sui ragazzini da Lecce, da Foggia penso di aver chiamato tutti quelli che almeno conoscevo o che la drummeria mi segnalava, perchè chiaramente mi affido molto ai miei collaboratori. Diciamo che i cosiddetti, per usare una parola un po’ sgradevole “padrini” sono i batteristi della drummeria e Tullio De Piscopo. Io e Tullio collaboriamo strettamente, alla ricerca di nuovi talenti giovani, ma sempre senza invidie, senza “menate”.
GF – Ho notato che lo spirito è bello proprio perché non c’e’ nessuna invidia, sono tutti qui a dare il proprio contributo alla manifestazione.
PP – E’ verissimo, come hai potuto vedere anche nel backstage, è come se fosse una festa!!!!
GF – Progetti futuri ?
PP – Allora, devo fare un omaggio a Gene Krupa, il 19 Giugno a Milano; la drummeria farà un bel tour quest’ estate; devo andare ancora in Inghilterra con un quartetto inglese che mi ha chiamato all’interno del quale ci sono il pianista e il bassista di Jamie Calon con il quale avevo già fatto Birmingham, Sinphony Hall, Il foier della Royal Albert Hall , insomma luoghi ed eventi molto prestigiosi. A settembre tornerò in Inghilterra, mentre quest’estate una buona tournee in giro per l’Italia. Riprendo a suonare come al solito con i due quintetti, uno strumentale jazz e l’altro con una cantante americana che sta funzionando molto bene.
GF – Complimenti , grazie di tutto e arrivederci a presto.
PP – Grazie a te, un saluto a tutti gli amici di Planet Drum.