Il nuovo metodo per metal drummers
Abbiamo già ospitato in passato Raphael Saini all’interno della rubrica “Italian metal drummers”, ed è con piacere che tornaimo a parlare con un pioniere del metal drumming made in Italy che, nel frattempo, ne ha fatta e ne stà facendo di strada: un nuovo album con al sua band i “Chaoswave”, il nuovo progetto “We are builiding ruins”, la collaborazione con i “Corpse fucking art”, e un numero sempre più crescente di clinic in giro per l’Italia!
– Allora Raphael, parlaci di questo tuo metod, è il primo vero metodo per batteria metal in Italia vero? Quando hai iniziato a prepararlo?
– Ho cominciato a settembre 2008 dopo essere stato “incaricato” da Alfredo Romeo. Si tratta del primo metodo metal in lingua Italiana, ed è per me un onore essere stato scelto per lo svolgimento di questo compito.
– Quali sono gli argomenti trattati all’interno del metodo?
– Powergrooves, resistenza e potenza degli arti, settaggio del pedale, velocità con la doppia cassa, blast beats e skank beats, fills “metal” e tutto quello che ho imparato in questi anni.
– Durante i tuoi viaggi di studio hai avuto modo di veder suonare e ma soprattutto di poter parlare con batteristi del calibro di Geogre Kollias, Ricardo Confessori, Fernando Schaefer, Dino Verdade, Aquiles Priester.Questi incontri ti hanno in qualche modo aiutato nel maturare un tuo linguaggio che hai poi messo a frutto nella stesura di questo metodo?
– Sicuramente si, se non avessi studiato con batteristi metal di quel livello non avrei mai capito veramente alcuni concetti. Chiunque voglia suonare metal dovrebbe prendere lezioni da un maestro “specializzato” o comunque da una persona preparata sull’argomento. Ci sono alcune “specialità” del metal drumming che solo un batterista metal può insegnarti, questa è una cosa che moltissime persone non capiscono perché cercano sempre di rimandare tutto al Jazz. Il jazz è sicuramente un genere bellissimo che richiede tanta preparazione, la sua preparazione però è molto diversa da quella necessaria per suonare metal.
Per farvi capire il concetto facilmente basti pensare a 2 “studenti di batteria”, un jazzista ed un metallaro questi avranno programmi di studio giornaliero estremamente diversi.
Ci sono batteristi in grado di suonare bene stili molto diversi, queste persone hanno capito che l’approccio jazz/metal è spesso l’opposto (ovviamente non stiamo parlando dell’approccio di gruppi come Cynic che fondono il jazz/fusion ed il metal).
Un metallaro senza alcuni chops tipici del metal (velocità, resistenza) è tagliato fuori da qualunque situazione “lavorativa”. Un jazzista senza i chops tipici del jazz lo stesso è tagliato fuori.
Un metallaro con i chops da jazzista è fuori luogo in un gruppo metal…lo stesso vale per il jazzista con chops da metallaro in un quartetto jazz.
In Italia numerose volte ho assistito batteristi “professionisti” parlare male del metal drumming e affermare che il doppio pedale è inutile e tutto si può fare con un piede solo. Queste cose in Brasile (dove ho studiato con numerosi batteristi) non succedono… meno male che quello è terzo mondo….
E’ ovvio che studiare di tutto può solo renderci dei batteristi migliori. Personalmente studio con più maestri il più possibile per conoscere diversi lati della batteria che altrimenti ignorerei.
– Saranno presenti anche dei grooves che utilizzi con le tue bands?
– Penso proprio di si, sceglierò i ritmi più particolari e quelli per cui ho dovuto trovare “metodi alternativi” per riuscire ad eseguirli.
– Il metodo includerà anche un cd audio?
– Si, ci saranno diversi playalong “interessanti”. Voglio che il cd sia un punto di forza del metodo perché è fondamentale che ci siano delle tracce audio con le quali esercitarsi! E’ molto più semplice ed utile allenare la propria resistenza e velocità su basi musicali che non sul semplice metronomo.
Ci saranno alcuni brani tratti dal nuovo disco dei CHAOSWAVE (Dead eye dreaming) come RISE e FORK TONGUES AND FOUL TIMES più diversi playalongs di diversi gruppi con cui suono tra cui i WE ARE BUILDING RUINS che sono il gruppo più “complicato” con cui suono in questo momento.
– Seguiranno delle clinic promozionali dopo l’uscita di questo metodo?
– Tutto dipende dalla produzione, ad ogni modo in caso non dovessero pensarci loro ci penserò io (come ho sempre fatto) quindi la risposta è SI!
– Grazie mille del tuo tempo Raphael, un grosso in bocca a lupo per tutti i tuoi progetti futuri, a te lo spazio per dire ciò che vuoi ai lettori di Planet Drum:
– Ringrazio in primo luogo te, Emiliano, per l’ intervista e per essere una persona con la mentalità aperta che promuove la batteria a 360° ma soprattutto ti ringrazio per il supporto che dai al metal drumming: in Italia abbiamo bisogno di persone come te! Se tutti ci uniamo possiamo far sentire la nostra voce, la voce di batteristi che purtroppo spesso sono considerati musicisti di serie B solo perché non suonano la musica “giusta”.
Prima o poi anche in Italia i batteristi metal saranno considerati batteristi “normali” come i batteristi jazz o quelli pop: credo un giorno sarà così ma ancora dobbiamo combattere tantissimo!
In fine voglio ringraziar la splendita rivista on line www.planet-drum.com perché è sempre presente e promuove la batteria e tutto il mondo che la circonda senza far differenza di stili, generi ma soprattutto di bandiere. Il fatto di non promuovere solo ciò che è utile per meri interessi è una dote che gli va riconosciuta.
Grazie e ciao a tutti!