MALLETS, BRUSHES and .. MORE
un progetto con Mike Mainieri
Sono Carlo Bernardinello, batterista, organizzatore, nonchè promoter del progetto musicale : “MALLETS, BRUSHES and MORE … an YEAR LATER” 2 concerti che hanno vosto la presenza di un mito del jazz moderno Mike Mainieri: fondatore e leader degli Steps Ahead, uno dei gruppi storici della fusion, ha suonato con monumentali interpreti musicali quali Buddy Rich, Frank Zappa e Jimmi Hendrix, nonchè uno dei più talentuosi vibrafonisti jazz della nostra epoca.
… erano da poco passate le 21, di una serata di fine novembre 2005 quando, fra le diverse email, una in particolare ha attratto la mia attenzione : “Hi Carlo, it’s Mike..” Tra stupore e contentezza, Mike Mainieri aveva risposto positivamente alla mia lettera nella quale, qualche giorno prima, gli chiedevo se poteva essere interessato a partecipare alla realizzazione del mio progetto musicale, che da lì a poco si sarebbe chiamato: – “ Mallets, brushes and …more “ Tour . Da quel momento ho iniziato a concentrare tutte le mie risorse e competenze per riuscire a realizzare nel migliore dei modi un progetto fortemente desiderato, nella consapevolezza di mettere a frutto esperienze acquisite e maturate nella mia lunga attività di musicista e saltuariamente di organizzatore.
Poter collaborare con uno dei personaggi di spicco nel panorama musicale jazzistico mondiale è indubbiamente un’esperienza importante e una soddisfazione personale e professionale gratificante; un’opportunità di confronto e crescita musicale per tutti i musicisti coinvolti.
L’impatto iniziale nel ritrovarci al fianco di un grande Maestro, ha reso un po’ precaria la situazione a livello emotivo: c’è stato chi si è particolarmente emozionato al punto di perdere il controllo sul proprio strumento, chi non riusciva a trattenere la propria incontenibile gioia, chi si è lasciato invadere da imbarazzo e timidezza.., ma anche qui il grande professionista e la sua spiccata sensibilità, hanno fatto sì che ognuno superasse i propri limiti, ritrovando la concentrazione e la serenità necessaria per la buona riuscita dei concerti. E così è stato.
Il successo che ha avuto il passato tour è stato la risposta del pubblico presente, costante in tutte le serate.
Non solo “addetti ai lavori” e appassionati di jazz che hanno riconosciuto nel progetto l’alto valore artistico, ma anche semplici curiosi e persone che di jazz non masticano nessuna nota, ma anzi ne hanno pregiudizio, considerandola una musica elitaria e di difficile comprensione. Stupefacente ed emozionante è stato per me ascoltare i loro commenti entusiasti alle performance, un ascolto che ha suscitato emozioni positive sentite più con il cuore che con la mente, mettendo così in discussione le loro convinzioni prevenute.
Capita spesso che molte persone si creino idee stereotipate sulla musica jazz, fraintendendo o confondendo o uniformando svariati stili o l’ampia gamma di linguaggi di cui il jazz è portatore; confusione alle volte non trascurabile anche per chi di jazz sembra intendersene. L’effetto prodotto è quello di avere un tipo di musica definita di “nicchia”, per pochi adepti o intellettualoidi musicali, allontanando così il jazz dalla comprensione del grosso pubblico.
Non aiutano di certo a migliorare la situazione rassegne o festivals jazz nei quali vengono proposte solo avanguardie, con l’effetto di confermare quanto detto precedentemente: contenuti troppo originali e liberi da schemi musicali, creano una musica difficile, causa d’incomprensione.
E’ importante, secondo me, distinguere i differenti linguaggi della musica jazz, etichettando con la corretta definizione quello che è “AVANGUARDIA” da ciò che è “BE BOP o HARD BOP”, “FREE JAZZ” … fino ad arrivare alla pura “MELODIA SWING”.
Con quest’ultima definizione di “stile” ho presentato in passato, e che riproporrò, il progetto Mallets, brushes and more … an year later”, mantenendo integra la formazione musicale formata da Wally Allifranchini al sax, Lorenzo Erra al piano, Fabio De March al basso. “Mallets, brushes and more … an year later” (letteralmente i malletts sono le bacchette del vibrafonista; i brushes sono le spazzole che utilizza il batterista e il “more” sta ad indicare che oltre al disegno ritmico esiste un disegno melodico/armonico), ha come scopo la voglia di esprimersi, il bisogno di comunicare come esigenze innate nel musicista che lo spingono a stabilire contatti emotivi e a ricercare affinità.
Come musicista ho sempre cercato di sperimentare nuove vie e sono sempre stato attratto dal fascino dell’invenzione melodica.
La melodia deve essere ben compresa dall’ascoltatore per poterne catturare l’attenzione, solo così l’artista riesce nell’intento di trasmettere il suo messaggio. Ed è in questo rapporto comunicativo che la musica, come forma di espressione artistica, assolve la sua funzione di linguaggio. E’ attraverso la melodia e le emozioni che si manifestano nel gioco delle parti “musicista-ascoltatore”, che il mio scopo si realizza, quello di nutrire lo spirito.
La band ha proposto come repertorio brani inediti, di cui 2 di mia composizione : “DREAMING IN THE SKY” e “ROMANTI, oltre ad arrangiamenti di canzoni italiane come “Roma nun fa la stupida stasera” e “ 8 e MEZZO” realizzati da Claudio Allifranchini. Ovviamente ci saranno composizioni di Mike Mainieri come “SARA’S TOUCH” “SELF PORTRAIT” ed “OOPS” oltre a “POOLS” che considero il brano che caratterizza e contraddistingue il gruppo degli STEPS AHEAD di cui Mike Mainieri ne è band leader. Un gruppo che verso la fine degli anni 70 è diventato in brevissimo tempo una delle formazioni che maggiormente ha contribuito all’innovazione della musica modern-jazz.
Le caratteristiche musicali principali degli STEPS erano, e sono tuttora, l’interazione tra sonorità acustiche ed elettroniche (inserimento di basi in sequenza) e, dal punto di vista esecutivo, l’introduzione di una “gradualità” nell’improvvisazione (un inizio dell’improvvisazione aperto, composto di pochi suoni che progredisce gradualmente con un continuo arricchimento di note, un crescendo espressivo che culmina in un ricco ed appassionante interplay fra tutti i musicisti). Tali caratteristiche sono riproposte dalla band che ha contribuito alla realizzazione del tour, una sorta di Steps Italiana.
Da queste considerazioni è nato “MALLETS, BRUSHES and .. MORE”, dimostrandosi un vero successo!
Sono molto felice di aver incontrato e di suonare con un gigante della musica attuale, ricevendone forti motivazioni e una grande carica per la realizzazione dei miei progetti. Il suo elevato livello artistico professionale è stato ed è tuttora, motivo di stimolo nella mia attività musicale.
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