The GreenTiredCheese music, ovvero del Chèga e del Jazz
http://www.myspace.com/carlobernardinello
È così difficile unire il jazz al formaggio! Ma no, si può fare, forse si può… basta ricordare… pane e gorgonzola, pane e jazz. Che c’entra.
C’entra sì! A pane e formaggio ci viene su un bambino; si fa grande, uomo che porta dentro ognuno dei pezzi di formaggio mangiati da piccolo.
A pane e jazz è la stessa cosa. Le note ti acchiappano prima che tu te ne accorga; sei ancora un bambino qualunque, pantaloncini corti sul marciapiede che scotta di sole, gli occhi socchiusi alla luce, mentre i grandi sonnecchiano. Un giradischi suona la tromba del jazz da chissà quale tra le gelosie chiuse. Le note fanno andare mani, muovono piedi. Balli bambino, non l’avevi mai fatto prima. Balli per la prima volta quella musica che nessuno capisce e intanto quella ti entra dentro e ti cresce come una balia allegra. E non sei più il bambino qualunque. Sei un bambino che suonerà e canterà il jazz.
Ormai sei grande, ormai jazz e stracchino fanno parte della vita di tutti i giorni.
Per esempio il gorgonzola, formaggio tradizionale, un gusto deciso, importante, magari piccante, lo accompagni a un pane altrettanto robusto in grado di supportarlo a dovere, un bel vecchio caro pan ‘d melga, il classico pane di granturco in uso nelle campagne del novarese.
Dall’altro lato prendi la corposa e trainante ritmica di Carlo Bernardinello e uniscila al contrabbasso portante di Fabio De March. Sul gorgonzola ormai adagiato al pane – non spalmato, i dettagli sono importanti – lascia cadere a filo il miele dolce e profumato dei fiori di castagno. Ancora un po’, ecco, così. Di là prosegui pure col miele d’acacia del flauto e con quello di castagno del sax, Claudio Allifranchini ne è produttore di prestigio, lui sa ottenere dai suoi strumenti il miele più dolce e limpido e anche quello più scuro e denso. Ottime anche le confetture dolci e quelle piccanti prodotte dalla chitarre di Sandro Gibellini, roba buona e preziosa.
Poi c’è il vino, col vino mica puoi andare a caso! Serve un nettare robusto e profumato, una cosa che arricchisca ma non copra, che doni colore e armonia. Allora niente di meglio del vibrafono di Mike Mainieri. Una colonna del jazz moderno, un mito della fusion fin da quando con Michael Brecker, Don Grolnik, Eddie Gomez e Steve Gadd faceva passi avanti, Steps Ahead. Colore armonia e melodia pervadono la musica, Mike è sapiente sommelier, è artista degli accostamenti, classici o innovativi che siano.
Ora, quale tavola imbandire con tanto ben di Dio? La tavola e la casa, l’ospitalità le mette a disposizione Renato Paltrinieri, patron di PALZOLA, caseificio in Cavallirio (NO), produttore appassionato del raffinato e prezioso formaggio, appassionato di musica oltre che di buona tavola, e allora anche sponsor e tutore e garante della parallela operazione musicale.
Il progetto di Carlo Bernardinello si chiama “Mallets, brushes and more”. Radunerà tutti gli ingredienti, i musicisti e la musica, su di un palco in mezzo a un pubblico, officerà il rito e dispenserà delizie. A Serravalle Scrivia il 10 agosto si terrà la prima sessione di questo corso/degustazione per fini palati e buongustai desiderosi di provare e sperimentare cosa può risultare dall’unione di tante prelibatezze. Musicisti di affermata e riconosciuta esperienza e fama daranno vita alla loro unione adagiando i loro suoni senza spalmarli, senza confonderli, senza annullarli.
Mike Mainieri – vibrafono
Sandro Gibellini – chitarra
Claudio Allifranchini – sassofoni, flauto
Fabio De March – contrabbasso
Carlo Bernardinello – batteria
La registrazione del CD “Mallets, Brushes and More” verrà effettuata nei giorni 11 e 12 agosto 2010 I concerti si terranno il 10 agosto all’ OUTLET di Serravalle Scrivia (AL), il 13 agosto a Senigallia (AN)
Sponsor del progetto è il caseificio PALZOLA di Cavallirio (NO)
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