VIDEO METODO DI BATTERIA
– Come suonare la batteria blues e shuffle –
di Alessio Spano

A-Ge-VicFirth2016

Un nuovo metodo di batteria in video, completo di partiture dettagliate e commenti in italiano e inglese. Una guida all’apprendimento delle ritmiche base relative al blues, e al tempo stesso un supporto pratico allo studio generale della batteria per costruire una propria identità musicale. Questo in sintesi è il contenuto del nuovo tutorial realizzato da Andrea Ge.

Batterista con una storia professionale nata alla fine degli anni ’80 con la militanza nella rock band degli Sharks (Sanremo 1988), Andrea Ge annovera una fitta serie di esperienze di primo piano, a partire dal passaggio diretto nell’entourage di Vasco Rossi a fine anni ‘80. Da qui le collaborazioni con Massimo Riva, Maurizio Solieri, Claudio ‘Gallo’ Golinelli e Clara Moroni, storici musicisti di Vasco. Segue poi l’avventura con l’Italo Disco di Sabrina Salerno per cui registra un intero album oltre a seguirne il tour promozionale live e TV. A metà anni ’90 la svolta in direzione hip-hop con Irene Lamedica (Sanremo 1999) e le collaborazioni con Saturnino, Neffa, Sottotono e Don Joe (Club Dogo), a cui seguono nei primi anni duemila le collaborazioni con artisti internazionali della scena rock (Glenn Hughes, Mc. Auley, Paul Shortino), tour sui grandi palchi europei del Nu Metal con gli Exilia e il ritorno al pop italiano a fianco di Simone Tomassini (Sanremo 2004). Nell’ultimo decennio le collaborazioni nazionali e internazionali all’interno del progetto-tributo Queenmania ha visto Andrea Ge attivo non solo come strumentista ma anche sotto il profilo organizzativo. Un musicista completo e un appassionato didatta, che ci ha presentato il suo nuovo lavoro in una chiacchierata a 360 gradi.

Alessio Spano: Perché hai realizzato un metodo proprio sul blues?

Andrea Ge: Prima di tutto perché è un genere che mi piace e che conosco piuttosto bene fin dalla mia militanza in Doctor X And The Rude Boyz, band capitanata da un bluesman nero proveniente da Chicago che ai tempi era chitarrista di Papa Winnie. La mia avventura è poi proseguita a Bologna grazie all’incontro con il grande talento chitarristico di Gaetano Pellino, fratello di Neffa e leader della blues band Fandango. In tempi più recenti ho suonato in una band-tributo agli ZZ Top, imparandone tutto il repertorio. In seconda analisi ritengo che il blues sia in assoluto il primo genere col quale un batterista debba cimentarsi, anche perché nel blues arrivano prima le chance di collaborare con musicisti di assoluto livello, afferrandone le dinamiche e la musicalità. Di conseguenza, questo ti permette di affrontare gli altri stili con maggiore sicurezza: il blues è il papà di tutti i generi afroamericani, e tutto nasce da lì. Il mio metodo vuole anche essere un supporto alla diffusione di questo genere musicale, che purtroppo i più giovani conoscono poco e che spesso viene snobbato, anche piuttosto ingenuamente. E dico questo senza la minima polemica: sono stato giovane anch’io e alcune cose le ho metabolizzate col tempo e con l’esperienza.

AS: Quali sono le particolarità del tuo nuovo metodo?

AG: La prima caratteristica è il formato video, che trovo sia la formula più completa. E che allo stesso tempo offra un maggiore contributo all’apprendimento, dato che puoi vedere coi tuoi occhi e in maniera chiara come si effettua un esercizio: una sorta di prontuario che ti dà gli elementi necessari per suonarlo da subito. Allenarsi con un personal coach che porta a confrontarti e che ti fa compagnia mentre suoni rende a mio avviso il tutto molto più piacevole.

AS: Usciamo dal seminato per un momento. Che musica ascolti di questi tempi?

AG: Risposta un po’ ardua. Io ascolto musica in continuazione, di generi anche molto diversi tra di loro. Ho migliaia di dischi e sono abbonato a Spotify, però ultimamente faccio un po’ fatica a trovare qualcosa di nuovo che mi piaccia davvero, quindi preferisco scavare nel passato o ascoltare musica di altre etnie (latina, indiana, giapponese eccetera). Da qualche tempo mi avvince solo l’elettronica, quella impostata sulla melodia e con qualche bel testo, il che non fa mai male.

A-Ge Ludwig

AS: Come definiresti il tuo stile?

AG: Sono consapevole di avere un suono piuttosto rock, ma non sono del tutto convinto di avere un mio stile vero e proprio. Ho suonato in tanti contesti differenti e mi piace adattarmi alle situazioni, cambiare, sperimentare, appassionarmi. In questo modo dopo qualche mese mi accorgo di sapere fare cose diverse, sempre nuove, e anche la mia competenza didattica aumenta sempre più. Mi piace crescere, e sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli.

AS: Hai qualche nuovo progetto musicale?

AG: Come accennavo prima, sto portando avanti un progetto di musica EBM/elettronica con Glezos (The Gags, UFO Piemontesi e altro), un artista davvero poliedrico col quale sto continuamente creando nuovo materiale. Il nostro obiettivo è fare uscire il tutto a breve. Sto inoltre già lavorando a un nuovo metodo di batteria incentrato sugli ostinati, anche questo in video. Ma andrò nei dettagli quando tutto sarà concretizzato.

AS: Quale consiglio dai ai giovani che si avvicinano alla batteria?

AG: Ho imparato molto dalle mie esperienze, ma ognuno ha un suo percorso e una sua storia. L’unica cosa che mi sento di dire è di evitare i preconcetti sui vari stili musicali. Siate sempre curiosi, andate avanti a imparare e soprattutto continuate a sognare. E’ la formula che mi fa aprire gli occhi la mattina con tanta voglia di fare e col sorriso.

Informazioni e dettagli sul metodo nella pagina https://www.andreage.com/tutorials