Inutile seminare un terreno arido… o forse no perché è proprio nei momenti difficili che bisogna essere forti.
Come tutta la filiera del settore musicale anche chi fa informazione ha subito importanti contraccolpi, c’è chi ha preferito stare in finestra e attendere e chi, come noi, ha invece creduto che era indispensabile dare immediati segnali di coesione, presenza e supporto. Abbiamo lottato sin dai primi giorni del lockdown e, nonostante abbiamo subito contraccolpi evidenti, abbiamo voluto reagire e supportare TUTTI perché abbiamo fatto nostre le problematiche degli altri confidando nella coesione futura. Abbiamo letteralmente lanciato nuove forme di comunicazione, nuove idee e nuovi format come il Planet Drum On Air Live Show, primo evento di informazione aggregativa live già attivo a fine marzo, che è stato prontamente replicato (e giustamente aggiungerei perché se un progetto funziona è opportuno che tutti ne sfruttino il suo potenziale, purché in modo leale) e abbiamo dato supporto a tutto il settore appoggiando campagne, sostenendo iniziative e pubblicando comunicati d’interesse sociale. Crediamo che in ogni crisi sia nascosta una grande opportunità e abbiamo voluto cercarla senza inutili perdite di tempo ma studiando, in contemporanea, le crisi che l’umanità ha dovuto affrontare in passato per trovare la chiave di volta.
È oramai evidente come il web sia la risposta a tanti quesiti ma attenzione a non cadere nella trappola dei numeri a scapito della qualità dei contenuti. Troppo spesso si viene adulati da numeri strabilianti tra followers, visualizzazioni, likes (e basterebbe essere semplicemente lucidi per capire quanto siano improbabili per un settore di nicchia come il nostro) come se usare termini moderni sia sufficiente per ottenere i risultati sperati. La mia riflessione si basa su oltre 20 anni di onesta e attenta attività, condita da tanta indispensabile passione. Siamo stati artefici del passaggio dalla carta al web nel 1999 con la creazione di Planet Drum, la prima rivista on line dedicata al mondo della batteria, abbiamo fondato altre 2 riviste e un’agenzia di comunicazione dedicata a questo settore e ora siamo pronti per un nuovo cambio generazionale oramai inevitabile. Siamo sempre stati a disposizione di chi, facente parte della filiera, fosse interessato a una comunicazione moderna, ma oggi notiamo, con disappunto, che gli stessi stentano ad inserire nei loro proclami il settore dell’informazione. Come se chi si occupasse di informare, comunicare, promuovere e organizzare l’immagine di chi produce, distribuisce o pratica la musica fosse di secondaria importanza. Fermo restando, poi, che ci si ricorda di riviste, blog o siti internet nel momento in cui si ha la necessità di chiedere supporto per divulgare un pensiero, per promuovere un’iniziativa commerciale o qualche evento. Un supporto a fondo perduto perché “bisogna aiutarci e rilanciare il mercato”. Un po’ come si fa con i musicisti che vengono sempre più spesso sottopagati dai gestori dei locali come se fare musica sia solo un hobby a costo zero.
Vorrei ricordare che anche chi fa informazione ha degli obblighi fiscali, spese di gestione da sostenere, affitti, bollette e stipendi da pagare. E un mondo senza informazione diventa un mondo arido, sterile e senza futuro.
Per fortuna non tutti sono uguali (mai fare di tutta l’erba un fascio) e voglio ringraziare personalmente chi, con il suo coraggio, la sua visione e il costante supporto, sta combattendo al nostro fianco questa dura battaglia. Tra questi Claudio Formisano, Amministratore Unico Master Music e presidente CAFIM, il cui impegno profuso nei confronti del settore è sempre stato costante e sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello istituzionale. Come molti colleghi anche noi abbiamo ricevuto il suo comunicato stampa che voglio condividere in questo redazionale proprio in nome di quella collaborazione che auspichiamo da sempre, perché credo che non solo attraverso l’informazione si faccia comunicazione ma anche suonando uno strumento si comunicano emozioni e vendendo strumenti musicali si regalano sogni e si comunica speranza.
Produrre musica non è esclusiva di un solo soggetto della filiera ma un dono di tutti.
COMUNICATO STAMPA
A RISCHIO CHIUSURA LA FILIERA MUSICALE, TEATRALE E DELLO SPETTACOLO DAL VIVO INDIPENDENTE ED EMERGENTE: URGONO INTERVENTI IMMEDIATI, CONCRETI ED EFFICACI GIA’ NEL DECRETO DI AGOSTO.
L’APPELLO DI OPERATORI, ARTISTI, MUSICISTI, RIVENDITORI, INSEGNANTI E ASSOCIAZIONI DEL SETTORE.
RICHIESTO UN INCONTRO URGENTE
Roma, 29 luglio 2020 – Ore 12.00
La filiera italiana delle piccole, medie e micro imprese e delle associazioni culturali, dopo mesi di sacrifici immani, stenta a sopravvivere, oltre la metà del comparto rischia la congestione entro la fine della bella stagione.
Gli artisti e operatori del settore esprimono il loro ringraziamento per le azioni adottate sin qui dal Governo e Mibact ma chiedono a gran voce la necessità indifferibile di ulteriori sostegni per recuperare il fatturato perduto da febbraio a giugno, e che nel caso degli esercenti la vendita di strumenti musicali si protrarrà, come da previsioni di mercato, fino a marzo 2021. Necessitano misure che consentano concretamente e nell’immediato futuro la realizzazione di un maggior numero di live, di spettacoli e di progetti educativo-musicali, così come l’emanazione di nuovi bandi per produttori, editori, associazioni, in modo da consentire la ripartenza di festival, tour, tournée, con benefici in favore di autori, attori ed in generale artisti, operatori e docenti del settore didattico-musicale e teatrale.
In primis, urge un bonus a fondo perduto da erogarsi immediatamente in favore del comparto musicale, teatrale e dello spettacolo dal vivo che copra almeno il 30% della perdita di fatturato
dal 23 febbraio al 15 giugno rispetto all’anno precedente, quale aiuto concreto per investimenti e realizzazione di un maggior numero di live e di spettacoli e che possa essere erogato durante l’estate per poter fare ripartire il settore. Il rischio è che la metà di queste realtà che rappresentano la filiera del Made in Italy musicale e teatrale, dello spettacolo, dell’associazionismo e della didattica-musicale e teatrale non riaprano già dall’autunno prossimo e tanti altri chiudano a fine anno. Nel comparto produzione/vendita strumenti musicali si calcola che, la mancanza di sostegno, anche dilazionato da settembre in avanti, provocherà entro la fine dell’anno la chiusura dei punti vendita esistenti in una percentuale dal 33% e il 40%.
Rispetto alle misure già adottate si chiede un sostegno alla platea più ampia dei lavoratori del settore, Voucher da migliorare per i Concerti annullati con prevendite, Bandi per le realtà Extra FUS di Imprese per Festival e Tour e per Autori e Artisti ai quali ora si aggiunge un altro Fondo votato dalla Camera, un decreto a favore della quota di Copia Privata da parte dei Device Mobile a favore dei Produttori che consentirà altre risorse per i produttori. Si segnala, nel settore dell’associazionismo musicale di ambito educativo, l’attenzione rivolta al medesimo mediante la previsione di un contributo alle famiglie, fino a un massimo di 200 euro, per le spese sostenute per la frequenza a corsi di musica (art. 105bis decreto rilancio) e di chiede l’emanazione dei decreti attuativi.
Senza l’integrazione dei provvedimenti già esistenti con altri concreti e urgenti da realizzarsi prima della fine dell’estate sarà impossibile poter parlare di una reale ripartenza, che ancora, di fatto, non vi è stata.
Ed infatti, le condizioni dettate dalle restrizioni derivanti dall’emergenza Covid19 rendono di fatto insostenibili i costi di organizzazione degli eventi, in tal senso è auspicabile che gli Organizzatori siano sollevati da talune incombenze da affidarsi a terzi senza oneri per i primi, ad esempio una soluzione potrebbe essere l’affiancamento in tali operazioni da parte dei volontari di Protezione Civile (controllo affluenza del pubblico, rilievo temperatura corporea, ecc.)
Come si anticipava, urge emanare nuovi bandi per il settore aumentando i fondi a disposizione: un bando per le nuove produzioni musicali e dal vivo da presentare in tour che finanzino tutta la filiera dell’economia della musica e dello spettacolo dal vivo (dal produttore all’editore, dal rivenditore alla sala prova, dall’agenzia al festival, dai club alle discoteche, dai videoclip all’ufficio stampa fino alle promozioni sui media), anche regionale, e che vedano anche un investimento nell’on line; un nuovo bando per i festival e tour più piccoli che non sono potuti entrare nel primo Bando Extra FUS riducendo ulteriormente norme e paletti per supportare tutte le realtà vere del settore e un altro bando per autori e artisti con fatturato fino a 40 mila euro lordo, prevedendo maggiori benefici per la fascia più in difficoltà, fino a 20 mila euro, ad esempio. Analogamente, preme realizzare un bando che possa concretamente aiutare le realtà associative di base, le quali, pur essendo presenti sul territorio e svolgendo un preziosissimo lavoro, incredibilmente sono state dimenticate o, peggio ancora, escluse da tutti i provvedimenti sinora attuati.
Un sostegno anche per il 2021 a tutti gli organismi già rientrati e che rientreranno nell’Extra FUS, in attesa della triennalità 2022/2024 che speriamo sarà regolata dall’agognata nuova Legge sullo Spettacolo dal Vivo, l’inserimento definitivo nel FUS del settore Strumenti Musicali essendo esso l’anello di congiunzione di tutti i comparti presenti nel FUS stesso.
Per le realtà educativo-musicali e teatrali andrebbero pensate misure di incentivazione, bandi, finanziamenti o parziali contributi per l’acquisto e l’innovazione digitale, a prescindere dalla forma statutaria, senza escludere le realtà associative e quelle di prossimità. Chiediamo che il MIBACT potenzi ed estenda il fondo extra FUS destinato all’emergenza anche a tutte le attività educativo culturali.
Chiediamo al Miur di utilizzare ed espandere le opportunità previste dal Piano delle Arti e dal relativo accreditamento in atto dei soggetti privati che entreranno di diritto nel Sistema coordinato per la promozione dei «temi della creatività» (DLgs 60/17 art. 4 comma 2).
Si chiede di finanziare da subito tutti i progetti speciali presentati ai vari Ministeri e alle Regioni e altri Enti, tutti i progetti presentati e accettati dai Player dei Diritti attraverso Bandi e Graduatorie anticipando i pagamenti all’anno in corso, versando tutte quelle risorse che tali realtà devono percepire dallo Stato e dagli Enti connessi (Contributi, IVA, etc.) sbloccando i pagamenti e facendo al contempo slittare a fine anno ogni pagamento verso lo Stato e connessi da parte di Aziende nei fatti ancora ferme.
Vista inoltre l’estrema difficoltà nel gestire il quotidiano, diventa difficile pensare che, in questo stesso periodo, si possa operare in modo straordinario ribaltando la normale struttura sociale di un’associazione musicale e/o teatrale e un’impresa educativo-culturale. Al tempo stesso, diventa altrettanto difficile pensare alla realizzazione, in questo momento, di risposte legislative necessariamente articolate viste le peculiarità del settore. Bisogna pertanto considerare la possibilità per ogni associazione di decidere consapevolmente circa l’opportunità di aderire al Terzo Settore, individuando la forma costitutiva più adeguata per iscriversi al RUNTS, oppure procrastinare in tempi futuri il possibile cambio statutario. Proponiamo il mantenimento del regime forfettario della L. 398/1991 anche per le nostre associazioni e imprese culturali, sull’esempio di quanto già avviene per le associazioni sportive.
Si ritiene indispensabile fare attivare un Tavolo della Musica e un Tavolo dello Spettacolo dal Vivo e delle realtà educativo-musicali e teatrali , scuole di musica e di teatro, associazioni musicali e di strumenti musicali, bande e cori, unitari, paritari e plurali dove tutti possano intervenire con pari dignità sia per i provvedimenti tecnici che per la preparazione dei prossimi Stati Generali del Mibact e farli declinare entro l’estate in tutte le Regioni, che avranno attivato anche osservatori regionali che possano quantificare le effettive perdite di settore e che possano fare una fotografia della situazione del settore per quanto riguarda gli eventi, gli organizzatori ed i lavoratori dello spettacolo e integrare con altri fondi, chiedendo alle Regioni stesse di intervenire con fondi extra a sostegno delle Imprese, delle Associazioni Culturali, dei Live, maggiori aperture sull’allestimento degli Eventi.
Ultimo, ma non ultimo, un incontro urgente con la Rai per attivare una piattaforma di lavoro comune che permetta l’accesso ai tantissimi canali Rai di tutte le musiche presenti nel Paese e di tutti gli altri modelli di spettacolo teatrale e dal vivo, oggi non presenti, per permettere di fare lavorare tutta la filiera e senza costi di poter ottenere maggiori diritti per gli artisti e tutta la filiera produttiva. In merito a questo chiediamo un approfondimento ed un chiarimento sull’annunciata “Netflix della Cultura”.
Tutto questo, naturalmente, all’interno di un quadro generale di prospettiva che deve fare approvare, partendo dalla Legge Franceschini, migliorata e attualizzata al periodo che stiamo vivendo, con i decreti attuativi coi sostegni una nuova Legge sullo Spettacolo dal Vivo con all’interno tutte le norme per la Legge sulla Musica anche con riferimenti specifici all’educazione-musicale pubblica e privata e teatrale, e alle imprese e associazioni culturali-educative che ancora mancano di una categoria chiara e riconosciuta.
Solo con queste immediate azioni si potrà uscire subito da una profonda crisi del settore e sostenere tutta la filiera e rimettere in moto l’economia della musica, degli strumenti musicali, del teatro, dello spettacolo dal vivo anche amatoriale e del settore educativo-musicale e teatrale che alimenta il mercato discografico musicale e teatrale: dai produttori ai promoter, dagli attori ai comici, dalle orchestre alle band e dai cantanti ai musicisti e dai dj ai danzatori, dagli insegnanti di musica e teatro agli operatori e collaboratori delle imprese e associazioni educativo-musicali e teatrali, dai club alle discoteche, dagli autori agli editori, dai circoli alle balere, dai tecnici degli impianti audio e luci ai rider e backstage di palco, dagli studi di registrazione alle sale prova, dagli uffici stampa ai media social manager, dai produttori di strumenti musicali ai negozi di strumenti musicali, ai grafici, dai fotografi ai negozi di dischi e dvd fino ai videomaker e agli stampatori di supporti fisici come cd, dvd, vinili e altri formati.
Nessuno escluso.
Intanto, il 3 e 4 ottobre si terranno a Faenza, in occasione del MEI di Faenza, che celebra i 25 anni di attività a favore della nuova scena indipendente ed emergente, gli StaGe! Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente insieme alla Federazione Italiana Artisti e con tutti coloro che lavorano e lavoreranno insieme a noi per un focus sulla situazione.
Inoltre, si sta lavorando a una Giornata per la Ripartenza con eventi diffusi in tutte le Regioni in contemporanea, mentre cresce l’idea di un’Azione ancora più efficace del Settore per il caso della mancata adozione di provvedimenti concreti e immediati che rischiano di lasciare tali settori nelle mani di pochi marchi multinazionali.