Batteria Vintage! Sarà autentica? Ci poniamo questa domanda ogni volta che impattiamo un drumset davvero interessante! Vi è mai capitato di avere sotto mano un drumset emerso da una delle tante cantine del nonno ex musicista che, quasi per caso, ha posseduto la meravigliosa batteria Ludwig di Ringo Star? Sicuramente è una bellissima batteria Vintage, come capirne l’autenticità però? E se fosse la batteria più costosa venduta all’asta? Proprio la batteria Ludwig venduta a € 1.934.890 alle aste Julien’s Auctions tenutasi in California il 5 dicembre 2015 (sembra che la batteria Ludwig sia stata utilizzata in almeno 200 esibizioni da quando è stata acquistata da Ringo Starr nel 1962)? Il prezioso strumento è stato utilizzato nei concerti tenutisi tra il maggio 1963 e il febbraio 1964, in moltissime apparizioni televisive e nella registrazione di alcuni dei primi successi dei Beatles
Di certo non possiamo mai immaginare che una persona sia in grado di mettere insieme un gioiello simile da solo e guadagnare dei soldi. I contraffattori sono abbastanza brillanti da avere un piano aziendale orientato al profitto ma alcune cose sono davvero complicate da riprodurre. Ma spesso, ahimè, girano annunci con improbabili fusti (perché qui parliamo solo di batterie e percussioni ma il mercato è molto più prolifero) di aziende blasonate.
Lo scopo di questo articolo è quello di sensibilizzare i lettori che il vintage sta avendo un grosso mercato ed un innalzamento dei prezzi e questo ci deve rendere tutti più scrupolosi quando si fanno acquisti.
Negli ultimi anni si è verificata una crescente presenza sul mercato di fusti con lo stemma Gretsch rotondo (ovviamente contraffatti), un’offerta sul mercato a livello mondiale. Sicuramente allettante come brand ma col rischio di fare la fine del pover acquirente inglese che, dopo aver acquistato il kit con il badge rotondo, lo ha portato a restaurare per scoprire, scioccato, che il kit era contraffatto. I fusti erano tutti sbagliati per l’annata che avrebbero dovuto rappresentare e probabilmente non erano neppure fusti Gretsch. Ovviamente questo può essere un caso estremo ma ci è tornato utile per anticipare una affermazione base. Non basta un badge per autenticare o identificare una batteria.
In primis perché esistono in circolazione strumenti che permettono di togliere ed installare badge senza rovinare badge stessi e fusti. Secondo perché in un drumkit vintage una verniciatura troppo nuova dovrebbe far venire qualche dubbio sull’autenticità. In questo caso andare a vedere in quali condizioni è il badge (sempre se autentico) può aiutare perchè è difficile ma, nonostante gli attrezzi, toglierlo senza lasciare segni sul legno. Vogliamo ribadire, però, che la rimozione del badge non è un reato e la si può fare semplicemente quando si deve ricoprire o riverniciare un fusto di legno ( una operazione legittima se la facciamo per il nostro kit o per questioni estetiche).
Di recente Jason Dobney, collaboratore del Museo Nazionale della Musica degli Stati Uniti per quanto riguarda l’industria musicale con una notevole esperienza nei tamburi a corda dell’era della guerra civile, ha spiegato che i tamburi contraffatti della Guerra Civile sono regolarmente commercializzati on line a prezzi che si aggirano intorno ai 1500,00 Euro contro i 5/10 mila Euro per quelli originali. Un’occasione che purtroppo alcuni non si fanno scappare scoprendo, solo in un secondo momento, di essere rimasti vittimi di una truffa. Dobney stesso convinse il museo ad acquistare uno di questi tamburi certo per scoprire cosa nascondessero questi reperti storici così convenienti.
Quando uno di questi tamburi fu esaminato immediatamente saltarono agli occhi le incongruenze. Il tamburo era stato evidentemente sottoposto a trattamento di grafitaggio per risultare “datato” ed il fusto era in compensato e non di legno massello. Un’operazione facilmente fattibile rimuovendo cerchio, pelle e corda. Come se non bastasse scoprirono anche la grossolana conoscenza dello strumento da parte del contraffattore che, nel rappresentare l’elenco delle battaglie dipinto sul lato del tamburo, ha commesso un errore. Sembra che il Nord e il Sud usassero nomi diversi per le stesse battaglie; questo era stato venduto come un tamburo del sud, ma aveva una battaglia elencata con il nome del Nord.
Ludwig Vistalite badge
E cosa fare con i tamburi acrilici? Molte voci sono circolate in merito alla possibilità che i tamburi Ludwig Vistalite venissero contraffatti. In particolare, sono stati immessi sul mercato numerosi kit in condizioni così immacolate che è come se fossero stati appena tolti dalle scatole.
Ogni kit sembra essere una nuova batteria di quell’epoca con ancora montate le pelli originali. Ma una cosa è emersa dopo le prime circolazioni. I badge su questi tamburi differiscono dai distintivi Ludwig “autentici” per tre aspetti. Ed infatti i funzionari della Ludwig affermarono che l’azienda non ha mai prodotto badge con queste caratteristiche:
- Sugli stemmi ufficiali della Ludwig Vistalite, la parte superiore della “U” nella scritta USA laterale è allineata alla parte superiore della “g” di Ludwig. Sui badge contraffatti, la parte superiore della U è più bassa.
- Di conseguenza la parte inferiore della “A” di USA sugli stemmi ufficiali della Ludwig Vistalite è allineata alla parte inferiore della “g” di Ludwig mentre sui badge contraffatti, la parte inferiore scende sotto la A.
- L’area ombreggiata contenente il numero di serie sui badge ufficiali è parallela al bordo destro del badge. Sui badge sospetti, il bordo destro della zona ombreggiata si dirige verso il foro di ventilazione cambiando direzione della curvatura.
- Sui kit Vistalite originali, il bordo destro del badge presenta un’area ruvida in cui il badge è stato spezzato dal foglio di metallo su cui si trovava per la stampa. I badge sospetti sono chiaramente fustellati individualmente.
- Infine verificate sempre che le viti dei blocchetti e dei tiranti non siano state sostituite ( le teste dovrebbero presentare almeno qualche segno di sfregamento della chiave) e che la vernice interna non sia troppo nuova (per quelli con la vernice interna ovviamente) o che non siano più presenti timbri, cartellini interni originariamente applicati.
Conclusioni
Quindi, abbiamo una bellissima batteria Vintage, come capirne l’autenticità? Tenete presente che non c’è modo di impedire a un contraffattore di correggere difetti come quelli elencati in questo articolo sulle riproduzioni future. Allora come si fa ad essere certi e come si fa a rilevare eventuali contraffazioni? Se non siete esperti faresti meglio a chiedere l’aiuto di un esperto. È utile avere il pedigree del tamburo, la prova della proprietà originale, ecc., ma tenete presente che anche quei documenti possono essere falsificati. E accertatevi sempre di avere una garanzia di rimborso!
Per concludere, dopo quanto detto e fatto, il vecchio adagio è sempre pertinente: se un affare sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è.
In Italia Ludwig drums sono distribuite da Aramini Srl
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