Sonor SQ1 Series Drums

Sonor SQ1 Series Drums, l’ultimo kit interamente in betulla della Sonor ospita una nuova tecnologia intelligente utilizzata per progettare i supporti per il montaggio del Tom in grado di regalare grosse soddisfazioni. Leggete e scoprirete il perchè!

Sonor SQ1 Series Drums

Sonor SQ1 Series Drums

Pur limitando le opzioni di scelta disponibili per contenere i costi, Sonor è stata in grado di offrire, comunque, un kit di fabbricazione tedesca a un prezzo ragionevole. Ma la grande novità consiste nei rivoluzionari supporti per tom “Sound Sustainer”. Una soluzione tecnologica che proviene da una costante ricerca e da collaborazioni importanti. Beneficiando degli accorgimenti tecnici e tecnologici della SQ2, il Product Manager della Sonor Frank Boestfleisch rivela che: “L’idea si basa sulla nostra precedente serie Birch Infinite. Il nostro obiettivo era sviluppare un kit “Made in Germany” con un prezzo inferiore alle altre nostre attuali serie MIG. Quindi la gerarchia Sonor diventa SQ2, ProLite, Vintage e poi SQ1.”

LA STRUTTURA

Quando si acquista una batteria completa si trova spesso un hardware abbinato dato in dotazione (non per i kit professionali che spesso vengono venduti senza hardware). Ma c’è l’hardware di un drumkit “normale” e poi c’è l’hardware Sonor. Quindi rompiamo con le convenzioni e iniziamo ad ammirare i nuovi entusiasmanti supporti per tom.

In contemporanea a moltissime (quasi tutte direi) concorrenti, anche Sonor ha sviluppato una qualche forma di supporti dei tom in grado di isolarne la risonanza. Il sistema della Sonor si chiama T.A.R. (Total Acoustic Resonance). Il problema con queste “imbracature” non è che non permettono un sustain più lungo – in genere lo fanno – ma che oscurano i tom e richiedono un enorme hardware di supporto.

Con il nuovo sistema chiamato Sound Sustainers, la Sonor ha progettato delle guarnizioni in gomma sovradimensionate che hanno risolto il problema risonanza senza l’utilizzo di un massiccio supporto metallico sino ad ora utilizzato. La loro caratteristica consiste nell’avere un “collegamento” a due componenti (gomma su metallo) che consente il completo isolamento del supporto metallico e del fusto in legno.

Dagli anni ’80 Sonor collabora con il National Metrology Institute tedesco sviluppando nuove idee progettuali tra i quali spicca il suo Advanced Projection System (APS), ossia degli isolanti in gomma che impediscono il contatto diretto tra legno ed il metallo.

Anche la maggior parte delle altre aziende ora utilizza guarnizioni in gomma per favorire la risonanza, ma i Sound Sustainers rappresentano una evoluzione. Essi sono un’estensione del vecchio concetto di “gomma isolante” e sono stati sviluppati in collaborazione con l’industria automobilistica tedesca che utilizza la vulcanizzazione (l’indurimento della gomma tramite solforazione) per isolare i componenti vibranti come i supporti del motore.

Nel caso della Sonor, il Sound Sustainer è una guarnizione di gomma a tre punti di supporto piuttosto gonfia ma molto meno invadente del precedente T.A.R.

I FUSTI

Venendo alla batteria vera e propria partiamo immediatamente con dire che i fusti sono prodotti in betulla europea. Ci viene in supporto nuovamente Frank che ci dice: “Nella fase del prototipo abbiamo testato composizioni di fusti come betulla / faggio o betulla / pioppo, ma il risultato dei nostri test, effettuato con diversi batteristi bendati, è stato che i fusti di betulla pura funzionano meglio”.

Il risultato di questi esperimenti ha portato a scegliere una composizione ed uno spessore a 10-strati per un totale di 10 mm per la cassa e 7-strati per un totale di 7 mm per i tom e per il rullante con bordi tagliati a 45 gradi.

La costruzione segue il consueto metodo Sonor Cross Lamination Tension Free (CLTF) che produce fusti leggermente sottodimensionati rispetto alla maggior parte dei fusti in commercio per facilitare il posizionamento rispetto alla seduta del batterista, ma anche per una migliore e più agevole accordatura. Sonor chiama questo metodo l’Optimum Shell Measurement (OSM).

La SQ1 è disponibile in quattro finiture monocromatiche, tutte ispirate alle auto d’epoca e ai colori delle motociclette. Questi colori sono Cruiser Blue e Roadster Green, compensati con cerchi in noce naturale; e Hot Rod Red o GT Black offset con cerchi in faggio naturale. All’interno, la betulla è ricoperta con vernice trasparente e lo strato interno è posato verticalmente. Un altro aspetto caratteristico delle Sonor che è stato copiato nel corso degli anni.

Tornando all’hardware, la macchinetta tendicordiera Dual Glide è qualcosa che merita un cenno e dimostra che la Sonor è attenta a tutti i dettagli. L’ampia leva ad arco sovrasta due bielle a molla che, a loro volta, circondano una manopola di tensione calibrata. Le due aste dei pistoni (su entrambi i lati della macchinetta) si inseriscono in un blocco inferiore che può essere staccato premendo un paio di pulsanti in modo che il gruppo cordiera si stacchi mentre è ancora fissato ai fili.

In questo modo è possibile rimuovere e sostituire la pelle risonante senza staccare la cordiera o modificarne la tensione che abbiamo trovato e che ci piace tanto. Tutti gli altri componenti hardware e accessori sono ugualmente ben concepiti, dalla struttura “colossale” e massiccia probabilmente ma sicuramente funzionali.

IL TEST

Avendo stabilito che la Sonor è tutta incentrata sull’ingegneria che sposa l’estetica, andiamo ad analizzare un’altra eccellenza: le viti di tensione TuneSafe progettate con lo scopo di eliminare la tendenza dei tiranti ad allentarsi durante i concerti.

Purtroppo questi tiranti extra lunghi comportano due controindicazioni: avvitare e svitare richiede  più tempo rispetto a un normale tirante;  è quasi impossibile utilizzare il metodo “stringi fino in fondo con le dita” per posizionare la pelle. Per molti, la velocità è essenziale quando si accorda  o si sostituisce una pelle e in questo caso è praticamente impossibile.

Quindi, tiranti a parte, la vera rivoluzione sono  i Sound Sustainers. I due tom hanno un sustain lungo e dolce. Colpendo i tamburi al centro a volume medio, il suono risulta  aperto e diminuisce in un arco regolare e costante. I nuovi  supporti sono relativamente sottodimensionati permettendo ai tom di esprimere tutta la loro sonorità.

Questa Sonor SQ1 Series Drums è un kit particolarmente adatto agli studi di registrazione con un tipico suono betulla, con bassi importanti  e alti con frequenze medie ridotte che non offuscano il suono. Quindi è un suono pulito che ha presenza, forse non così tanta complessità tonale come l’acero o il mogano, ma diretto e professionale, controllabile ma anche brillante. Potrebbe non essere un suono “cicciotto” come con alcuni legni più esotici, ma si adatta facilmente al contesto di una band. Ecco perché alcuni descrivono la betulla come “pre-eq” ossia pre-equalizzata: non domina né offusca il quadro sonoro.

Il kit che abbiamo provato è il più piccolo della linea SQ1 con cassa  da 20″, tom da 12″ e timpano da 14″, che è per sua natura più ridotto rispetto alle dimensioni dei kit più grandi. Il fusto della grancassa è spesso solo 10 mm ed è a 10 strati. Ciò conferisce alla betulla una punta ancora maggiore con tonalità  moderne, ma ancora presenti ed incisive grazie ad un attacco deciso. Con accordatura più alta si potrebbe adattare molto bene ad un sound tipicamente jazz ma lo spettro dei bassi, ottenuto accordando appena sopra le classiche pieghe delle pelli, ci ha soddisfatto maggiormente  portando più profondità nel mix sonoro ed un sound dichiaratamente aggressivo.

La scelta delle pelli battenti Fiberskyn  è forse una scelta insolita, ma riscalda il timbro. Il rullante è un po’ in contrasto poiché è profondo con una voce leggermente più aperta. I colpi sul cerchio provocano una esplosione spaventosa  e una leggera sordinatura  non  riduce l’effetto. Molti rullanti hanno un punto morto al centro, ma non questo; risuona pienamente, così come fanno  i tom.  Per un suono con uno spettro più stretto e compatto, l’utilizzo di una sordina “O” ring fissata a nastro adesivo ha funzionato bene conferendo colpi pieni e potenti ma comunque con una profondità abbondante.

Quindi, se vuoi avere tra i tuoi snare drums  un rullante forte e squillante, l’SQ1  potrebbe essere la scelta.

CONCLUSIONI

Come abbiamo detto questa Sonor SQ1 Series Drums è un kit che si adatta bene alle registrazioni. Un kit quasi auto equalizzato, come è tipico dei kit in betulla, con una buona componente di bassi e alti con frequenze medie ridotte. Nel complesso un suono pulito, presente e facilmente controllabile che vi farà amare dai fonici.