Cecilia Sanchietti , una batterista e compositrice Jazz italiana dal grande talento che ha trovato in Svezia la giusta dimensione e l’energia per la sua musica.
In questa intervista Cecilia ci racconta la sua storia, le sue iniziative, il suo ultimo album ma, soprattutto, ci illustra, in un affascinante e coinvolgente racconto, le opportunità trovate in Svezia e come la musica viene vissuta in Nord Europa. Una realtà che ci dovrebbe far aprire gli occhi!
Dal secondo progetto ed Album del 2018, “La terza via”, dedicato al coraggio, premio SIAE 2019, al nuovo disco internazionale da leader, centrato sulla gentilezza. Con il suo nuovo lavoro originale propone un percorso in continuità con la sua precedente musica, una nuova tappa, che fa della gentilezza una virtù e uno strumento importante di democrazia e trasformazione, del mondo, oltre che di auto-affermazione
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Leading Behind the kit: I batteristi compositori nel Jazz
Ho pensato a questa tesi soprattutto per l’aspetto educativo che mi richiamava,
immaginando di poter parlare con degli studenti di batteria, spesso restii allo studio
della composizione e di altri elementi musicali, per dire loro, anzi farsi dire dai grandi
nomi intervistati su questa tesi, quanto invece questo sia importante per il
drumming e per la formazione di musicisti.
Per questo ho dedicato l’ultima
domanda, forse la più importante, ad un messaggio per loro. Ho trovato tra tutti gli
intervistati, ognuno a proprio modo, una forte componente educativa e didattica e
una voglia di trasmettere, a chi è ancora all’inizio di un percorso, quello che hanno
potuto vivere personalmente in un cammino non sempre facile, ma arricchente:
l’importanza dell’apertura mentale ad uno studio che sia anche trasversale,
che doni giovamento anche al drumming e all’essere umano e musicista, ne
migliori la capacità di comprensione dell’insieme, la gestione le dinamiche e
dei momenti di improvvisazione ed interplay, favorisca il giusto proprio
posizionamento, la comprensione delle strutture.
Molti di loro ammettono, per
volontà, di non essere degli studiosi ossessivi e virtuosi della batteria e di aver
trovato vantaggio da questo e dal dedicare tempo alla musica in toto. Fare ciò,
sottolineano, non è un perdere tempo o levarlo al proprio strumento, ma donare
molto di più anche al proprio ruolo di batterista.