Aquiles Priester
Nato Sudafrica e trasferitosi in Brasile sin dall’età di 5 anni, Priester si innammorò della musica nel 1985, corteggiato dalla prima edizione del festival di fama mondiale “Rock in Rio”, che da allora ebbe un notevole impatto sulla scena musicale brasiliana. Pesantemente influenzato dalla musica heavy metal, avendo come punto di riferimento Nicko McBrain degli Iron Maiden, lavorò con molte band nella città di Porto Alegre, dove peraltro viveva. Iniziò ad essere notato come musicista quando la sua strada lo portò nella formazione della band locale degli Hangar, un punto di partenza per gli Angra in un ingaggio a Porto Alegre nel 1998. Nell’anno seguente, Priester fu invitato a registrare Nomad, l’album solista del primo cantante degli Iron Maiden Paul Di’Anno, registrato in Brasile solamente con musicisti brasiliani, tra cui il futuro bassista degli Angra Felipe Andreoli. Egli partecipò inoltre come musicista al tour che seguì l’uscita di Nomad: questa esperienza, unita al grande talento, resero Aquiles il perfetto candidato per la nuova formazione degli Angra.
Emiliano Cantiano: E’ fantastico vederti qui per il tuo primo Italian Clinic Tour. Parlando del ultimo album con gli Hangar, puoi darci qualche anticipazione sul percorso musicale intrapreso per il nuovo album e sul nuovo cantante?
Aquiles Priester: Abbiamo lavorato in una sorta di “fattoria” dall’inizio di Febbraio. Per la prima volta abbiamo speso molto tempo per completare un disco. Prima lasciavamo molto spazio alla nostra vita privata, mentre invece stavolta ci siamo concentrati solo su questo a abbiamo tirato fuori il miglior disco di sempre!
Umberto e’ veramente un bravo ragazzo e trovo che sia molto piu facile lavorare con lui perchè ha uno stile molto versatile, riesce a modellare lo stile da canzone a canzone. Passa da parti dove usa una voce aggressiva e “heavy” ad altre linee vocali molto soft. In questo particolare momento della vita degli HANGAR, Umberto e’ la persona giusta! Dopo questo clinic tour in Italia, andro’ in Germania a seguire il mix e il master del disco, che arrivera’ qui in europa in agosto per la Wacken Records come il precedente “The Reason of your Convinction”.
EC: Sò che avete realizzato un doppio dvd con gli Hangar diviso in uno show elettrico e uno acustico. Quando farà la sua comparsa nel mercato europeo?
AP: Al momento non l’abbiamo ancora finito perchè ci siamo concentrati solo sull’album. Non pensiamo che questo sia il momento adatto per farlo uscire perchè ora ci stiamo concentrando nel promuovere la nuova formazione con Umberto (il nuovo cantante ndr); nel dvd c’e’ ancora il vecchio vocalist e non credo che questa cosa potrebbe funzionare e piacere al nostro pubblico che potrebbe rimanere confuso da questa sovrapposizione.
EC: Avremo modo di vedere gli Hangar dal vivo in Italia in futuro?
AP: Si, spero di si! Stiamo concludendo il disco molto velocemente perche l’etichetta discografica vuole l’lbum finito per giugno in modo da rimanere nei tempi prestabiliti per la stampa e la produzione. Probabilmente hanno programmato di farci suonare nel secondo semestre con due band in due tour differenti. Siamo contenti di venire a suonare qui in Europa, perchè vogliamo far vedere anche qui quanto e’potente la band adesso. Credo che gli Hangar siano il gruppo piu potente con il quale io abbia mai suonato!
EC: Hai pubblicato un libro molto interessante “Inside my Psychobook” puoi parlarecene nei dettagli?
AP: In questo periodo ho fatto molte clinic, sopratutto in Brasile, in vari festival di batteria. Le persone di solito tendevano a chiedermi le stesse cose da clinic a clinic soprattutto riguardo alla doppia cassa (durata, velocita’, etc). Quindi ho concentrato in questo libro 100 esercizi che usavo fare qundo ero piu giovane e che faccio ancora adesso per rimanere in forma.
EC: Nel 2003 hai realizzato il DVD “Inside my Drums”, com’è nata l’idea di realizzare questo dvd? Hai intenzione di realizzarne un altro in futuro?
AP: “Inside my drums” più che un dvd didattico era, per l’appunto, un concerto nel quale ho suonato brani tratti dal mio primo album con gli Angra “Rebirth” e dei brani tratti dal secondo album degli Hangar “Inside your soul”. In più c’erano due bonus track: la cover dei Journey “Ask the lonley” e la cover dei Deep Purple “Perfect Strangers” entrambe in versione Hangar. Infatti Perfect Strangers è inclusa come track finale di “Inside your soul”. Per quanto riguarda un nuovo DVD quando tornero’ in Brasile cerchero’ di dedicare del tempo alla registrazione di un altro DVD all’inizio di luglio per rilasciarlo a settempre prima del tour con gli Hangar. Doveva essere pronto all’inizio di quest’anno ma ho lavorato come produttore per un’altra band, quindi non ho avuto tempo materiale per farlo, ma al mio ritorno darò la priorità assoluta a questo progetto! Sarà diverso da “Inside my drum” : ci saranno esercizi, parlero’ dello studio, di come mi approccio a una registrazione in studio, parlero’ degli arrangiamenti e dei pezzi che suonero’. Sara’ molto piu interessante.
EC: Hai uno stile molto particolare che ti rende unico nel power/progressive metal, qual è stato il percorso musicale che ha permesso di maturare il tuo drumming?
AP: Non sò proprio! Quando le persone mi fanno questa domanda non sò mai cosa rispondere perche “I JUST PLAY”! Non ho mai pensato a che tipo di groove stessi suonando per mostrare tutte il mio skill. Suono semplicemente quello che sento nella canzone, ascoltando sempre cio’ che ho già suonato nei dischi per cercare di non ripetermi mai. In questo ultimo lavoro degli HANGAR, i groove e le canzoni, sono fantastiche e’ tutto all’estremo delle nostre possibilita. C’e’ la canzone piu veloce che abbiamo mai scritto, quella piu melodica e una ballad.
EC: Attualemnte qual è il tuo precorso di studio e quali ritieni siano i libri fondamentali da affrontare per diventare batteristi completi?
AP: Studio molte cose, se dovessi dire il nome di un batterista, ti direi Gavin Harrison, dei Porcupine Tree. Sto studiando i suoi libri e dvd il suo stile mi piace molto, ha fatto un lavoro fantastico, i suoi esercizi sono ottimi per migliorarsi nel controllo sui grooves, sui tempi dispari, sugli spostamenti, veramente ottimi!
EC: Hai un kit molto fornito puoi descrivercerlo?
AP: Sta crescendo anno dopo anno ad esempio ora ho aggiunto un ride speculare all’altro vicino a destra. Non mi interessa usare tutto il kit in ogni canzone perché, appunto, uso certi pezzi in alcune traccie e altri pezzi in altre. Credo di voler in futuro suonare con un kit di batteria speculare.
EC: Grazie mille per il tuo tempo Aquiles, speriamo di riaverti presto nostro ospite e ti facciamo un grosso in bocca a lupo per il futuro chiedendoti un saluto per gli amici di www.planet-drum.com
AP:
EC:
AP: Grazie a voi per questa bellissima intervista, ringrazio la redazione di Planet Drum e tutti i lettori, e ringrazio te Emiliano per la pazienza nonostante i problemi tecnici che hanno ritardato la clinic e la nostra intervista. Spero di rivedervi al più presto magari….durante la tournèè degli Hangar (risate), ciao a tutti ragazzi!!
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