Batterika 2010
Un successo annunciato
Si è conclusa con un grande successo la prima edizione di Batterika – lasciati contaminare! (e molti si sono lasciati contaminare vista l’affluenza di pubblico) tenutosi a Roma il 25 settembre 2010 presso il coinvolgente e sempre suggestivo Auditorium Parco della Musica.
Batterika 2010
Un successo annunciato
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Si è conclusa con un grande successo la prima edizione di Batterika – lasciati contaminare! (e molti si sono lasciati contaminare vista l’affluenza di pubblico) tenutosi a Roma il 25 settembre 2010 presso il coinvolgente e sempre suggestivo Auditorium Parco della Musica.
Secondo le stime di Musica per Roma, ufficio stampa dell’Auditorium insieme alla AMD communication ufficio stampa di Batterika, il pubblico che si è presentato durante le 14 ore della rassegna ha superato le 5000 unità. Un’affluenza che, oltre a decretare il grandioso successo per un evento alla sua prima edizione, suscita maggior interesse se consideriamo il fatto che quel sabato non era prevista nessun’altra iniziativa presso l’Auditorium Parco della Musica. Segno che la promozione, l’interesse e l’organizzazione di Batterika ha funzionato in tutti i suoi aspetti.
Moltissimi sono stati i complimenti pervenuti dal pubblico, ma anche dagli espositori e artisti che hanno prestato il loro inestimabile supporto (presto uscirà un DVD che documenterà l’evento). Diverse anche le critiche, sollecitate dal nostro ufficio stampa e da tutto il managemet Batterika, che tutti noi riteniamo di assoluto valore i consigli di chi, vivendo da anni in questo settore, subisce sulla propria pelle ogni aspetto non solo organizzativo. Chi non commette errori soprattutto nelle prime edizioni? E già si sta lavorando per il prossimo anno!
I mie personali (e ufficiali) complimenti vanno a Lucrezio de Seta, direttore artistico dell’evento che, con la sua saggezza ha saputo gestire i non pochi problemi organizzativi di un simile evento mettendo insieme un gruppo di artisti di assoluto valore. A questo va aggiunto un plauso per “l’opera” scritta per 5 batterie e composta da lui stesso, che ha concluso in maniera esplosiva l’evento.
Gli spettacoli sono stati tutti egregiamente seguiti con dei veri e propri pienoni in qualche particolare caso. Come da programma si è iniziato con Andrea Beccaro DTX, endorser Yamaha, che ha presentato i dei nuovi sistemi elettroacustici Yamaha DTX900. Luca Capitani ha proposto i DYESIS presentando uno spettacolo dedicato agli YES, storica band progressive degli anni ’70 con un repertorio che si concentra sui lavori dell’era Bruford (Close to the edge, Fragile, The Yes Album) con Danilo Cherini alla tastiera e voce, Fabio Pignatelli al basso, Giacomo Anselmi alla chitarra e Frank Corigliano alla voce).
Roberto Gualdi e Maxx Zaccheroni hanno presentato, presso lo Studio 3, i sistemi elettroacustici Roland TD, Virtual Drums e SPD30 Total Percussion Module, mentre Emanuele Smimmo ha entusiasmato (riempiendo il Teatro Studio) con il suo trio Wasabi (Emanuele Smammo – batteria, Lorenzo Feliciati – basso, Alessandro Gwiss – piano) che rappresenta la più recente e fresca espressione di questa classica formazione e rielabora i linguaggi dei tre componenti che vantano anni di esperienza nel jazz, nel rock, nella musica contemporanea ed elettronica.
Silvano Del Pesce ha presentato le tecniche d’indipendenza degli arti nei tempi latini con l’uso della tecnica “left foot clave”, mentre Il Deep Trio di Gianluca Palmieri (Gianluca Palmieri – batteria, Lorenzo Feliciati – basso, Daniele Fiaschi – chitarra, special guest Marco Ospedaliere – sax, Emanuele Mancini – voce) è arrivato dritto alla radice dei vari stili, proponendo una miscela strumentale di Rock-Funk energica e accattivante.
Con Pietro Iodice si è tornati ad un classico (la band è una formazione originale che esiste da 15 anni ed ha all’attivo un cd per Via Veneto dal titolo “HOMENAJE”) presentandosi con Marco Siniscalco al basso, Javier Girotto al sax baritono, Gianni Savelli al sax alto, Daniele Tittarelli al sax alto e Paolo Recchia al sax alto).
Davide Pettirossi è stato protagonista di quel jazz elettrico che non teme più la morfologia in fusion, genere principale per l’evoluzione della musica strumentale improvvisata dagli anni settanta ad oggi. Pettirossi propone una musica “elettrica” che come minimo comune denominatore ha jazz, il funk e il latin. Il suo trio (Davide Pettirossi alla batteria/composizioni, Alex Gwis al fender rhodes/tastiere, Pierpaolo Ranieri al basso elettrico) ha spopolato riempiendo il Teatro Studio da oltre 300 posti.
Stefano Marazzi on la sua Clinic “La Macchina del Tempo” ha messo i puntini sulle i nella funzione della batteria all’interno della musica, descrivendo l’importanza dell’impostazione e del rilassamento necessario per suonare correttamente, dimostrando come sia possibile creare da soli degli studi per migliorarsi e di come sia possibile, con un po’ di fantasia, riuscire a rendere lo studio della batteria un gioco divertente.
Maurizio Boco ha presentato Trance Circular Groove, primo cd da solista dove esalta i groove che si ripetono in modo “circolare”, ispirati alla ciclicità della vita e della morte,(Maurizio Boco – batteria, Nadia Angelici – voce, Danilo Cherni – tastiere, Gargiuto – violino).
Il simpaticissimo Davide Ragazzoni ha, invece, presentato una clinic dal titolo già di per se esaustivo: “Te la suono e te la spiego”. La clinic è stata a dir poco esilarante, con un Ragazzoni in perfetta forma che ha lasciato solo posti in piedi nello Studio 3.
Lucrezio de Seta ha presentato il suo progetto Virtual Dream (Lucrezio de Seta – batteria, Fabio Cerrone –chitarra, Pierpaolo Ranieri -basso), mentre un altro veterano della nostra batteria, Derek Wilson, ha bissato il successo di Ragazzoni presso lo Studio 3 con la clinic “Pop drumming”.
Roberto Gatto, con il suo Hammond Trio (Roberto Gatto – batteria, Fabio Zeppetella – chitarra, Luca Mannutza – tastiere) è stato un susseguirsi di applausi, così come l’esibizione di Ezio Zaccagnini (un vero groove man affascinato da sempre dal mondo della percussione) dove Ezio ha presentato The Groove direction Zac in progress.
Daniele Chiantese, con la sua band South Coast Ensemble (Roberta Bianco alla voce, Sasà Brancaccio al basso) band crossover tra Funk, R&B, e Cool Jazz arricchita per l’occasione dalla presenza di William Stravato alla chitarra, ha anticipato l’ultima esibizione di Israel Varela e del suo Flamenco jazz drumming (Claudio Filippini – piano, Maurizio Rolli – basso e Israel Varela – batteria) preludio alla già citata opera conclusiva di Lucrezio de Seta DRUM ENSEMBLE BATTERIKA 2010 con Lucrezio de Seta, Luca Capitani, Israel Varela, Davide Ragazzoni e Derek Wilson.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile, però, senza il supporto delle aziende che hanno esposto i loro prodotti presso lo Spazio Serra, adibito a zona esposizione per questa particolare occasione.
In questo modo famiglie intere (l’evento è stato un successo anche grazie alla presenza di moltissime famiglie con bambini al seguito) hanno potuto ammirare (purtroppo senza suonare, aspetto questo da dover prendere in considerazione per le prossime edizioni) batterie, rullanti, piatti e tutto ciò che circonda il mondo dei tamburi. Pearl, Ludwig, Yamaha, Paiste, Sabian, Remo, Ufip, Vic Firth, Sonor, DW, Roll, Zildjian, Tama, Daila, (chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno), sono stati la delizia per tutti i presenti, un vero e proprio tributo al ritmo che ha fatto andare in estasi le centinaia di persone entrate nello Spazio Serra ad ammirare gli strumenti
Anche le scuole romane hanno avuto il loro spazio allestendo, nel foyer dello Studio 3, alcuni tavoli dove gli interessati, dopo aver preso la lezione gratuita programmata, potevano prendere informazioni circa i percorsi educativi.
Cos’altro aggiungere ad un evento di così tale intensità, vissuto con tutte le nostre forze (e nella fattispecie in prima persona) ? Un solo augurio di poter bissare, migliorando, con Batterika 2011 i contaminati!
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