Beverley drumset
Dopo un po’ di mesi di assenza torno a parlare di un set costruito dalla ditta Beverley, (chiaramente inglese), verso la fine degli anni settanta.
La ditta era situata nel nord-est dello Yorkshire in una città chiamata (sorpresa, sorpresa) Beverley. La società creata derivava dalla “Deans & Sons” e la loro fabbrica sorgeva sulle rive del fiume Hull in una piccola area industriale della città conosciuta come “Weel”. Fu fondata nel 1905 come esperti costruttori di metallo, sopratutto di leggii, consolle e accessori, ma anche tamburi dal 1920 per Premier, Carlton e Ajax. Nel 1930 commercializzano una propria linea di tamburi, stand, consolle e accessori vari per banda.
Beverley drumset
Dopo un po’ di mesi di assenza torno a parlare di un set costruito dalla ditta Beverley, (chiaramente inglese), verso la fine degli anni settanta.
Un po’ di storia
La ditta era situata nel nord-est dello Yorkshire in una città chiamata (sorpresa, sorpresa) Beverley. La società creata derivava dalla “Deans & Sons” e la loro fabbrica sorgeva sulle rive del fiume Hull in una piccola area industriale della città conosciuta come “Weel”. Fu fondata nel 1905 come esperti costruttori di metallo, sopratutto di leggii, consolle e accessori, ma anche tamburi dal 1920 per Premier, Carlton e Ajax. Nel 1930 commercializzano una propria linea di tamburi, stand, consolle e accessori vari per banda.
Nel 1958 il proprietario decide di andare in pensione, e vende la società al fondatore e presidente della Premier, Albert-Della Porta. Il motivo principale dell’acquisto fu perché Beverley aveva vasti sbocchi nelle scuole, i college e le università e in quel momento controllava il mercato del Regno Unito.
La storia ci regala un sacco di aneddoti sbagliati circa la relazione Premier/Beverley.
Albert Della Porta acquistò la ditta, ma la affidò a John Keywood per uno sviluppo a se, differente da quello della Premier stessa.
Durante la seconda guerra mondial , la fabbrica di Londra fu rilevata dal governo per metterla a disposizione delle attrezzature militari e quando questa fabbrica fu distrutta durante un bombardamento, la Drum Company Premier fu trasferita in una piccola città chiamata Wigston nel Leicestershire, dove rimase fino al 2007.
Negli anni sessanta, la proprietà venne trasferita al fratello di Albert, Fred, che era l’amministratore delegato di Premier. Fred e John non andavano particolarmente d’accordo, a Fred non piaceva la società perché pensava facesse male alla Premier per le vendite negli Stati Uniti, e questo fu probabilmente vero, perché la gamma Beverley ottenne ottimi risultati in quel periodo . Questo perchè John ri-progettò le batterie simili a Ludwig, ma molto più economiche. Introdusse la Red Oyster e il Blue Oyster come finiture, andando il più vicino possibile alla Ludwig che Ringo Starr stava usando, senza violare i diritti d’autore.
Ma la grande idea di John fu l’introduzione del dieci tiranti Beverley in metallo, il rullante “ 21“, cosi chiamato perché quello era il suo prezzo in negozio!!!
John in realtà lo aveva chiamato ‘Beverley Cosmic 21’, ma in qualche modo la parte ‘Cosmic’ fu dimenticata. Il tamburo era davvero molto popolare negli Stati Uniti nei primi anni ’60 perché era il più vicino ad una copia del Ludwig 400, senza violare alcun brevetto ed era chiaramente più economico.
Ovviamente questo non piacque a Fred Della-Porta – soprattutto per il fatto che il fusto era in realtà un fusto molto vecchio della Premier degli anni Trenta che John acquistò in quanto andato fuori produzione. Il fusto all’epoca aveva facce piane e anche se John voleva il bordo tondo, come Ludwig, preferì restare con il bordo piano con 10 tiranti. Fu il primo tamburo del suo genere mai realizzato nel Regno Unito prima di qualsiasi altro produttore.
Dopo che Albert morì, Fred decise di dare la ditta a degli specialisti di Londra, Boosey e Hawkes, che fino a quel momento erano stati i produttori per Ajax e Edgware. Nel 1969 John si dimise e Premier cominciò a fornire la Beverley di tamburi B & H con badge diversi e distribuiti come una propria linea fino al 1979, quando B & H uscirono dal mercato.
La linea proseguì negli anni ’80 sostanzialmente invariata, ma divenne praticamente la Premier Projector.
Purtroppo non è rimasto nulla della Deans & Son, il sito è solo macerie ed erbacce. Vi è una vasta gamma di tamburi ancora disponibili in estremo oriente, ma non hanno alcuna connessione o lignaggio con la società originaria. Un vero peccato.
Lo Strumento
La batteria in mio possesso è un modello dei tardi anni ‘70, una bellissima madreperla bianca che monta già meccaniche portatom Premier, mentre l’hardware è tutto marchiato Beverley.
Il kit intero è formato da due casse 22” x 16”, due tom12” x 8”, 13” x 9” e un 16” x 16” come tom a terra. Il rullante è il famoso “ Cosmic 21“ descritto prima. Tutto lo strumento è leggero e affidabile, robusto come nella migliore tradizione inglese.
Questo strumento ha fatto un bel po’ di giri per la nostra bella penisola prima di finire nelle mie mani, anche se la persona da qui la acquistai a Milano mi disse che veniva da Roma e prima ancora da Venezia…praticamente un rimpatrio dopo vent’anni.
Una delle particolarità di questo strumento è che la Beverley non ha mai prodotto batterie a doppia cassa con queste misure, il che mi fa pensare ad una richiesta o ad una aggiunta successiva della seconda cassa, nonostante i due pezzi siano esattamente identici.
E il suono ?
Bello, caldo e con un bel volume, adatto a molte situazioni, io ci ho registrato un disco di musica klezmer, per esempio.
Il badge dei tamburi è quello rotondo blu, classico del periodo di transizione dalla gestione Beverley alla gestione B & H, che invece montava un badge scuro ottagonale con scritta rossa al centro.
I tom sono costruiti in 5 strati di betulla e mogano, che con le pelli monostrato sabbiate “ cantano “ in modo chiaro soprattutto sulle accordature medio alte, mentre con delle pelli doppio strato il suono si incupisce e diventa molto aggressivo. Particolarmente robusto il floor tom, anche per via della profondità. I cerchi sono dei tripla flangia con le viti aventi testa a taglio, classico delle batterie inglesi. Le misure però sono standard, perciò non si hanno difficoltà nel reperire le pelli adatte.
Le casse invece sono a sei strati, sempre betulla e mogano, hanno un suono preciso, potente e definito.
Consideriamo che io preferisco montare al massimo doppio strato come battente, stoppandolo leggermente con una striscia di feltro interna, stile Sonor. La risonante è una originale Everplay singolo strato, leggera con il logo. Nessun foro, il miglior suono esce dalla combinazione delle due pelli….Molto vintage !!!!
Il rullante Cosmic 21 è praticamente un Supraphonic in tutto e per tutto, potente, caldo, con la classica macchinetta tendicordiera a salire con regolazione a vite.
Ogni tamburo è dotato di sordina interna, anche qui un classico degli strumenti pre anni ’80.
Insomma, uno strumento che si gode appieno, con cui ci si diverte per la facilità di risposta in dinamica e che ha quel gusto molto “ Beatles” che a me piace tanto. Con le due casse e una accordatura bassa ne esce il suono adatto per del sano rock un po’ alla Ginger Baker.
Ricordo che le Beverley furono il trampolino di prova per le linee Premier degli anni ottanta, che fecero la fortuna della ditta stessa in quel periodo ( ricordo appunto le Projector e le Black Shadows).
L’altro pezzo che ho scovato poi è un piccolo rullantino in acero di circa 10” , misura non standard, per la profondità di 3“. E’ una stranezza perché non compare in nessun catalogo da me visionato, ha solo cinque tiranti con vite passante, perciò l’accordatura è sempre uguale sia sopra che sotto. Un ottimo secondo rullante, con un notevole crack, quasi un antesignano dei rullanti jungle moderni. Il Badge è quello rotondo dorato, tipico anni “60, viti a testa tagliata con un semplice tendicordiera e sgancio laterale. Cerchi tripla flangia in acciaio cromato, pelli everplay monostrato.
Ve lo assicuro, molto divertente da suonare!!
Spero di essere stato esaustivo e se avete qualcosa da chiedere, vi aspetto via mail.
Un ciao a tutti e alla prossima. Buon vintage!!!
{jcomments on}