Elio Rivagli
Con Fiorella Mannoia
Roma 16 febbraio 2007. Sono le 10:00 e mi sto recando all’appuntamento, preso con Elio Rivagli, presso l’hotel dove risiede la band di Fiorella Mannoia per il suo Onda Tropicale Tour.
Verso le 11:00 parcheggio la mia moto, scarico l’attrezzatura e con grande sorpresa noto che Elio è già lì fuori al cortile ad attendermi. Con un gran sorriso ed un’energica stretta di mano ci scambiamo i convenevoli (non avendo mai avuto l’opportunità di conoscerci personalmente prima di allora) e ci mettiamo seduti a prendere un buon caffé e scambiare quattro chiacchiere introduttive.
Da quel momento il tempo è volato. Abbiamo parlato sino l’ora di pranzo (potrei scrivere un libro con tutto il materiale che ci siamo scambiati) e personalmente, per la prima volta e mio malgrado, mi trovo nella condizione di asserire esattamente il contrario di ciò che ho sempre affermato: con Elio Rivagli la video intervista che vi stiamo proponendo –anche se bellissima, genuina ed assolutamente inerente al personaggio- è limitativa e manca di quei colori, di quelle sfumature che solo attraverso un colloquio tra “amici” si può cogliere.
Elio è stato tutto questo; un batterista affermato (nonostante le sue dichiarazioni dettate dalla sua vera umiltà), un personaggio noto nel nostro ambiente batteristico, una persona che ti accoglie e ti mette immediatamente a tuo agio parlando di tutto (non solo di musica) come se ci si trovasse tra vecchi amici.
E’ evidente che la video intervista è l’unico elemento che più si avvicina a tale idilliaca condizione e non è assolutamente paragonabile ad un’intervista dattiloscritta, ma, a volte, la telecamera rende le persone meno spontanee, soprattutto coloro che, come Elio, sono veramente sinceri e genuini nei rapporti diretti.
Dopo circa due ore di colloquio abbiamo acceso le telecamere ed abbiamo cercato di riassumere tutti i nostri discorsi per i lettori di Planet Drum. E spero vivamente che ciò vi piaccia come avete sempre dimostrato.
BIOGRAFIA:
Elio inizia gli studi in Italia e dopo alcuni anni ha modo di affinarli recandosi negli U.S.A. Rientrato inizia a far parte della sezione ritmica di Torino che accompagna jazzisti italiani e stranieri quali: Robin Kenyatta, All Singer Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Franco Cerri, Furio Di Castri, Flavio Boltro e proprio con quest’ultimo costituisce il “Millestone Jazz Quartet”. Nel 1985 ha modo di far parte dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Regio di Torino per un periodo come percussionista. A tutt’oggi ha collaborato e partecipato a numerosi dischi e tour con i più grandi protagonisti della musica italiana e non.
Per citarne solo alcuni: Francesco De Gregori, Eros Ramazzotti, Eugenio Finardi, Vicenzo Zitello, Ivano Fossati, Claudio Baglioni, Fabrizio De Andrè, Fiorella Mannoia, Miyazawa Kazufumi, Justin Haward (Moody Blues), JesusVasquez, Alejandro Sanz, Graham Gouldman e Giorgio Gaber.
Durante la sua attività ha avuto anche occasione di collaborare con musicisti di fama nazionale ed internazionale a partire da: Beppe Quirici, Armando Corsi, Naco, Una Ramos, Maurizio Giammarco, Pietro Tonolo, Sandro Gibellini, Danilo Rea, Franco Testa, Paolo Costa, Pier Michelatti, Emanuele Ruffinengo, Paolo Gianolio, Gavin Harrison, Walter Kaiser, Phil Palmer, Tony Levin, Pino Palladino, Dominic Miller. Nel corso di questi anni ha tenuto, come docente, alcuni corsi alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo e seminari e clinics in alcune scuole italiane.
Foto di Giovanni Canitano