Gruppi  Regolari , Irregolari e Stickings

Oggi vorrei parlare dei gruppi regolari e irregolari che a mio avviso ritengo importantissimi nello studio della musica in generale e soprattutto nella batteria.

Per gruppi regolari si intendono i gruppi a numero pari tipo: 2, 4, 8 e 16, fatta eccezione per i gruppi di 3 (6 e 12) considerati diciamo così pari per il fatto che sono molto usati ma che in realtà, come si vede, sono gruppi derivati del 3 e quindi dispari.

 Per gruppi irregolari si intendo quelli come i: 5, 7, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 17, 18, 19 e 20. Se si osserva con attenzione, abbiamo anche dei numeri pari come 10, 14, 18 e 20 ma in realtà (ad eccezione forse del 18 che può essere inteso come una suddivisione del 3) non sono di uso molto comune. Nei miei studi giovanili di percussioni classiche ne ho trovati molti di questi gruppi e chi studia classico lo sa molto bene. Se ne trovano di tutti i tipi nei libri dei vari strumenti a percussione (specialmente nel tamburo) come anche in parecchie partiture di opere soprattutto contemporanee (Pierre Boulez, Stockausen, ecc..).

Per chi invece affronta solamente lo studio della batteria è bene che sappia che anche inquesto caso, a mio avviso è d´obbligo lo studio dei gruppi regolari come quasi d´obbligo quello degli irregolari. Anche se non si è molto attratti dall´idea di studiare quelli più difficili, almeno per un periodo (che sia anche breve) vale la pena considerarli. Questo lo dico per esperienza, perchè realmente in tutti questi anni di carriera me ne sono capitate di tutti i colori.

Quindi il mio consiglio è prepararsi il più possibile per affrontare future situazioni musicali e per cercare poi di uscirne (nel caso succedano) vittoriosi  o per lo meno a testa alta.

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Concentrandosi sulla batteria, troviamo i gruppi regolari praticamente ovunque. Tutti gli stili musicali usano questi gruppi, dalla musica pop al rock, al funk, al jazz sino ala musica etnica. Mentre i gruppi irregolari li possiamo trovare spesso in stili come il rock progressive ed in molti altri stili musicali etnici provenienti da vari paesi come l’est europeo, Oriente e Africa. Poi ci sono ovviamente stili basati su contaminazioni musicali come nel caso di autori simili a Frank Zappa in cui troviamo, nelle proprie composizioni, di tutto e di più. Personalmente, in questi ultimi anni,  ho rivalutato la questione dei gruppi regolari e irregolari tanto che ho deciso di inserirli come uno dei concetti principali della mia attuale metodologia di studio. Un´altra cosa molto importante e perfettamente applicabile ai gruppi regolari e irregolari, sono gli stickings (o manipolazioni). Inutile dire che questo è stato il passo successivo dopo aver pensato di introdurre i gruppi nella mia metodologia. Di conseguenza scelsi alcuni stickings principali (o più usati) come il single stroke roll, double stroke roll, three stroke roll ed il single paradiddle da poter poi applicare a quest´ultimi.

Quando si comincia a studiare gli stickings e i gruppi si può notare che escono fuori delle belle e interessanti combinazioni  da poter poi applicare a ritmi, fills o usarle anche come frasi nei soli. Ovviamente mettendo insieme questi 2 concetti (gruppi e stickings) e applicandoli ad esempio ai ritmi, entriamo nell´area interessantissima che è quella della poliritmia a cui ho dedicato un articolo a parte. 

Riguardo la parte pratica di questo articolo ho pensato ad alcuni esercizi scegliendo, come gruppi regolari il 4 e l´8 e come gruppi irregolari il 10 ed il 20. In questo caso il charleston è sempre in battere ed i gruppi si alternano con il solo rullante e poi con gli stickings del single stroke  e double stroke.

Anche in questo articolo  c´è una parte scritta e un file audio degli esercizi  eseguiti sempre con il bpm di 50 la semiminima.

Un grande saluto e a presto.

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