Howson 1930 Traveller kit

Howson1930_4

Ebbene si, nessuno pensava che le batterie da viaggio fossero cosi vecchie. Eppure la storia di questo set è strana e molto, molto intrigante.
Un mio caro amico inglese, Andy Bronson, noto collezionista di vintage, mi mostra via mail un kit, con cassa da 16”, rullante da 10” e tom da 9”… tutto in una valigia di cartone, come quelle degli emigranti.
Non ho resistito e me la sono comprata.

 

Howson 1930 Traveller kit

Howson1930_4

Ebbene si, nessuno pensava che le batterie da viaggio fossero cosi vecchie. Eppure la storia di questo set è strana e molto, molto intrigante.
Un mio caro amico inglese, Andy Bronson, noto collezionista di vintage, mi mostra via mail un kit, con cassa da 16”, rullante da 10” e tom da 9”… tutto in una valigia di cartone, come quelle degli emigranti.
Non ho resistito e me la sono comprata.

Dopo ben due settimane, arriva questa valigia, colore marrone scuro, rovinata, con macchie di ogni tipo, insomma, una valigia che di viaggi ne aveva visti. E dentro, questa piccola batteria rannicchiata sul fondo dentro ad un asciugamano.
Non ci potevo credere, tutto li dentro con un peso ridicolo. Tiro fuori tutto e, non escono solo tre pezzi, ma anche l’hardware!
Un pedale, un piccolo piatto da cassa che veniva percosso insieme alla cassa stessa, un altro pezzo di ferro con un piatto a mano, due woodblock, una campana, due piccole gambette per la cassa e un triangolo. Un trap kit in piena regola.

Guardando questa piccola meraviglia, pensavo come la fantasia dell’uomo non ha limiti!
Ho iniziato ad ammirare il rullante ad una pelle sola, naturale chiaramente, che veniva attaccato sul cerchio della cassa, con la retina sulla parte superiore e pure con una piccola regolazione per la tensione delle molle, oltre che sei tiranti per un cerchio in legno finissimo di un centimetro circa. Il tom è un tipo cinese, borchiato senza regolazione per la tensione, che viene letteralmente incastrato in verticale (!!!) sulla cassa, con un sistema alquanto primitivo ma funzionale. E poi la cassa, con i suoi sei tiranti a T, come nelle batterie grandi, con un fusto lungo al massimo 10 centimetri, che sopporta tutti i pesi e gli equilibri di un trap kit! Eppure suona…!!!Howsom1930_Pedal
Ora, messe la mani sui pezzi principali, infilo il pedale sul cerchio. Anche il pedale è un piccolo capolavoro di essenzialità: una base di metallo, una pedana in metallo, una cerniera e una molla orizzontale sulla cerniera. Una piccola base per il battente, con galletto, e basta. Non serve altro, e dopo 80 anni funziona ancora. Sul battente c’è una piccola astina di metallo con una punta per percuotere il piattino che verrà fissato, anche quello, sul cerchio della cassa. Niente hi-hat o low boy (antenato dell’hi-hat), il piede sinistro è libero.
Sulla sinistra, sotto il rullante, va messa un’altra astina, sempre fissata al cerchio, dove si infilano il triangolo e il piccolo piatto a mano, con tanto di pezzo di cuoio tipo banda. Un po’ scomodi per me, ma forse chi l’avrà usata all’epoca, sapeva bene come e cosa fare.

Mancano la parte alta, dove due grandi woodblock e una piccola campana completano il set up. Anche questi sempre serrati sul cerchio. Un sottile gioco di equilibri e pesi fa si che tutto questo sia suonabile e stabile. Incredibile!

Il legno probabilmente è un acero, colorato a mano con targhetta (o badge) in osso marchiato e fissato con due piccole puntine, con riportati tutti i dati: A.T. HOWSON & SON, 317. NEW CROSS ROAD, LONDON.

Chiedermi una valutazione su suono, hardware o altro sarebbe del tutto inutile. Qui è solo un pezzo di storia, che va tenuto cosi, anche con le pelli ormai segnate dal tempo, con delle parti arrugginite, con le macchie di chissà cosa sparse qua e là.

Forse nemmeno noi abbiamo viaggiato tanto come questa batteria, ma lei ci può far viaggiare nel tempo, come fosse una piccola magia uscita da una valigia…..

PS: per curiosità, ho scatenato una ricerca su questa ditta, ma non ho trovato assolutamente nulla, probabilmente era un artigiano che faceva strumenti su commissione. Forse un pezzo unico? Non so, se ci volete provare e trovate qualcosa, passatemi tutto presso la mia mail mauro@perc1713.com oppure sul mio sito web.

Ciao a tutti.

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Categorie: Vintage