In Lak’ech melodie Handpan per il nuovo disco di Claudio Canzano
Claudio Canzano non è certamente un nome nuovo nel settore della batteria e delle percussioni. Stimato Product Manager della Master Music (azienda distributrice, tra gli altri, dei marchi Dixon, Meinl, Premier) e profondo conoscitore di percussioni e piatti, Claudio Canzano è anche un bravissimo musicista ed esperto percussionista.
Figlio d’arte, Claudio Canzano inizia a suonare la batteria in tenera età. A 11 anni si classifica 3° al concorso per musicisti Disma mentre due anni si piazza al 2° posto allo stesso concorso. Inizia un percorso di studi musicali all’età di 15 anni con il M° Roberto Polito e, contemporaneamente, consegue due qualifiche professionali nel mondo dell’ elettronica collezionando esperienze incredibili nel mondo del Service riuscendo ad approfondire la conoscenza nell’utilizzo di hardware Audio e Luci. Trascorre la sua adlescenza tra tour e manifestazioni televisive, fino al servizio di leva, durante il quale suona con l’orchestra della Brig. Mec. Gorizia del “Quinto Corpo D’Armata”. Alla fine di questo, si specializza nell’uso delle tecniche sugli strumenti a percussione afro cubani e brasiliani e sul latin Drum set con il M° Daniel Rodriguez. Più tardi segue stage con : Giovanni Hidalgo, Horacio “El Negro” Hernandez, Ernesttico, Alex Acuña. L’acid jazz, lo swing e la musica etnica, riempiono la sua vita portandolo a suonare continuamente in alcuni dei club più importanti d’Europa.
Nel 2018 pubblica “In Lak’ech”, un album realizzato con Andrea Di Giampietro (tastierista arrangiatore e jazzista), dove rievoca un repertorio vasto senza limiti che spazia dalla world music alla musica da meditazione grazie al sapiente utilizzo dell’Handpan lo strumento a percussione idiofono dalle molteplici espansioni musicali e dalle sonorità celestiali. Abruzzesi di origine i due musicisti si sono avvalsi della collaborazione di due special guest, Francesco Ciancetta alla chitarra Laud e la violinista Irene Tella oltre che a Lorenzo Gasperoni e Massimo Zagonari.
Le particolari sonorità di “In Lak’ech” sono certamente dettate dall’Handpan, “…in sostanza un disco di acciaio temprato che emette note molto particolari e suggestive al suo tocco, con la possibilità di creare molte melodie”, ci dice Claudio Canzano. Uno strumento la cui protuberanza centrale e le sette piccole cavità laterali, gli conferiscono un’anima unica ed irripetibile. Queste sette cavità sono frutto del lavoro dell’artigiano che produce una scala intonata ad una nota diversa per ogni strumento. Qualora la nota di riferimento dovesse essere la stessa, la scala sarà diversa.
Prodotto dall’etichetta discografica Azzurra Music, il duo In Lak’ech ha composto tutte le musiche facenti parte dell’omonimo Cd incentrando ogni idea musicale sull’Handpan collocando il suo suono, per la prima volta al mondo, su composizioni di vario genere musicale. Non si era potuto mai ascoltare un Handpan suonato in questo modo. In sostanza un progetto originale ed unico che concentra una miriade di armonie, di melodie, di sonorità elettroniche e infinite ritmiche.
In La’Kech è un saluto usato nella cultura Maya che Domingo Martínez Parédez tradusse come “In Lak’ech” che significa “sono un altro te stesso”, forse un auspicio al raggiungimento sensoriale di una vita metafisica parallela consapevoli del fatto che lo spirito monadico in realtà sarà sempre in correlazione con una rete di coscienze.
In questo album il duo Canzano/Di Giampietro presentano un lavoro che vede dei brani rivisti e arrangiati appositamente per l’Handpan, uno strumento comunque moderno nato in Svizzera nel 2000, sotto il cui nome si racchiude un’ampia famiglia di strumenti musicali. L’idea è nata dal fatto che Claudio ha avuto a disposizione questo strumento sin dalle sue origini permettendogli di tirare fuori temi sonori profondamente personali intorno ai quali è stata costruita l’intera idea di “Lak’ech”.
Un plauso al progetto e ai musicisti sempre intenti a sperimentare generi musicali diversi.