Mark Zonder
Alla corte dei Fates Warning

Mark Zonder, batterista statunitense, è l’eclettico batterista degli Slavior, ha suonato per parecchi anni con i Fates Warning con i quali ha registrato 8 album. Inoltre è stato batterista della band epic metal Warlord.alt

– Quando hai iniziato a suonare la batteria?
Avevo sette anni quando ho preso le mie prime lezioni di batteria.

– Chi sono i batteristi che hanno influenzato il tuo stile?
Mi è piaciuto molto Aynsley Dunbar of Journey e Steve Smith.

– Con chi hai iniziato a studiare lo strumento, chi è stato il primo maestro al quale ti senti più legato?
Ho preso un sacco di lezioni con insegnanti diversi nel corso degli anni. Le esperienze sono state molt e ho appreso un po’ da tutti. A volte vado da qualche insegnate specifico per prendere lezioni da un maestro specializzato in uno stile particolare, solo per ampliare le mie capacità espressive.

– Qual è il tuo attuale programma / piano di studi?
Faccio un sacco di pratica su svariate idee che voglio esplorare. Inizio a suonare su un’idea che mi gira nella testa e poi semplicemente cerco di espandela, di girarci intorno e di modificarla più e più volte. Ciò mi porta spesso ad esplorare zone e idee che non ho mai pensato di poter esprimere. Effettuo anche esercizi ripetitivi per mani e piedi. Ora mi sto allenando suonando 4 misure in 16simi con il mio piede destro. Sto anche suonando dei patterns usando il mio piede sinistro sull’Hi Hat o sul woodblock… semplicemente indipendenza.

– Che tipo di pelli utilizzi?
Remo per anni. Coated Ambassadors.

– Come scegli il posizionamento dei tamburi del tuo drumkit?
Non ho mai cambiato molto la mia posture, cerco di posizionare il set trovando una posizione comoda e che mi faccia suonare bene. Mi siedo molto basso e praticamente tutto è vicino. Devo essere preciso nel mio drumming o rischio di colpire cose per errore.

– Che tipo di riscaldamento effettui prima di salire sul palco prima di ogni spettacoli?
Faccio un sacco di stretching specialmente per la mia schiena. Faccio anche un sacco di riscaldamento per le mani. Io di solito suono delle cose che canto nella mia testa, invece di suonare una routine rigida di freddi esercizi scritti da altri.

– Come regoli la tensione della molla del tuo pedale?
Veramente non l’ho mai regolata. Ho sempre preso i miei pedali DW dalla scatola e li ho sempre suonati così come uscivano dalla fabbrica.

– Quante volte cambi le pelli durante un tour?
Solo se si stirano troppo, se entrano troppo in tensione, altrimenti le cambio solo se ne sono veramente costretto. Di solito suonano molto bene e io non voglio cambiare il suono che hanno anche se leggermente usurate.

– Quali sono gli aspetti del tuo drumming che consideri essere un punto di forza per te?
La creatività e la capacità di suonare ciò che non è previsto. Mi piace sperimentare e cerco sempre di arrivare agli estremi di ogni concetto. Anche la capacità di far “groovare” le cose e suonare in modo regolare e semplice, anche se non potrebbe sembrare.

– Quali sono le qualità che un buon batterista metal deve avere, secondo te?
Tempi e gusto. A nessuno piace ascoltare un batterista che non è solido. Dopo di che, è una cosa personale per il batterista il fatto di trovare un proprio sound e lavorare la propria creatività.

– Raccontaci qualcosa della scena metal in America: è così diversa da quella europea?
Onestamente non sono molto radicato nella scena metal americana. Ma so che i fan europei sono grandi e continuano a sostenere il metal.

– Qual è il tuo pattern preferito (tra quelli che hai registrato) e che suoni di più durante i concerti?
Mi piace il groove della canzone “Another Placet” di Slavior. Anche i pattern in “Monument” di Fates sono tra i miei favoriti.

– Come ti alleni per una sessione in studio di registrazione?
Pratica ed esperienza. Dal momento che per lungo tempo sono stato in studi di registrazione come session man giornaliero tutto è molto più facile. Ma è sempre un po’ stressante e ognuno vorrebbe che la sua performance sia eccellente e magica. Non è facile.

– Raccontaci della tua esperienza con i “Fates Warning”:
E ‘stato grande. Io non sono più con la band, ma ho imparato molto e la band mi ha dato un grande sbocco per mostrare il mio talento dietro la batteria. Per questo motivo devo molto a questa band che mi ha dato anche la possibilità di raggiungere così tanti fan.

– Insegni?
Sì, ora sto dando lezioni di batteria tramite Skype, in modo che chiunque in tutto il mondo possa prendere lezioni da me. Visita www.markzonder.com per tutte le informazioni.

– Quali sono le domande che la gente ti chiede maggiormente durante le tue clinic e qual è il programma delle clinics?
La maggior parte delle persone vogliono sapere come essere creativi dietro la batteria.

– Raccontaci qualcosa del tuo “DVd – 2 Cameras, 5 Drums and 13 Tracks”.
Si tratta di un dvd che ho fatto solo mostrando i molti temi che tratto durante le mie clinics. In una clinic le cose si muovono molto velocemente e, a volte, le persone non hanno la possibilità di vedere o capire davvero un concetto che sto mostrando. Il dvd non è un video didattico in quanto io non parlo. Viene fornito con un libricino stampato che, insieme al disco, è un ottimo strumento per l’apprendimento. E ‘inoltre disponibile presso markzonder.com

– Quali sono i tuoi album preferiti, quelli che ti hanno fatto innamorare della batteria?
I primi tre album di Journey e i Rush mi hanno davvero aperto gli occhi a ciò che la batteria poteva essere. Così come la band Tower of Power.

– Qual è la tua strumentazione? alt
Suono solo la batteria.

– Puoi dare un consiglio a tutti quelli che, studiando la batteria, vorrebbero diventare batteristi metal?
Un sacco di allenamento e suonare con persone diverse e con molte band. Anche aprirsi a tutti i tipi di musica, solo per l’ispirazione che questo ti può offrire aprendo le capacità e le idee espressive che un batterista dovrebbe possedere dietro il kit.

– Ti ringrazio molto per questa intervista Marco e speriamo di vederti presto qui su www.planet-drum.com. Vuoi dare un saluto ai nostri lettori?
Grazie per tutto il sostegno nel corso degli anni e check out markzonder.com
Grazie per l’opportunità di questa intervista e seguite questa splendida rivista on line. Planet Drum è una gran cosa….