Max Stendardi – Perchè la musica è vita
Conoscere Max Stendardi è come leggere tra le righe di un romanzo. Una vita passata dietro i tamburi con centinaia di concerti alle spalle, un’immensa esperienza musicale, una vita segnata da troppe difficoltà tutte affrontate con dignità, il tutto all’ombra del successo. Si perché Max non è uno d quei batteristi da copertina di giornale, un funambolo dello strumento, un giocoliere dei tamburi. Max è un musicista, uno che, citando Paul Motian sulla sua pagina Facebook afferma di suonare “…ancora cose che non ho mai suonato prima, perchè non penso alla batteria, non penso a piatti e tamburi. Spero che quello che viene fuori sia un’estensione di me….”.
In questa intervista Max Stendardi si apre ai lettori di Planet Drum parlandoci della sua vita e delle sue speranze.
BIO:
Massimo Stendardi nasce nella Tuscia, la terra degli Etruschi.
Alla fine degli anni 70, si trasferisce a Firenze e studia iprimi rudimenti della batteria e qui incontra Marzio Benelli, musicista e patron dello Studio Emme di Calenzano (FI) e con lui inizia a collaborare a varie produzioni, continuando a lavorare con lui fino ad oggi.
Dopo varie esperienze in gruppi Rock del capoluogo toscano, Max si trasferisce a Roma e suona il Blues con il gruppo Sangue Blues, sua passione da sempre.
Poi, verso la fine degli anni 90, Don Giosy Cento, sacerdote cantautore e conosciuto in tutto il mondo per il suo modo di cantare giovane, lo vuole alla batteria con il suo gruppo dei Parsifal e da allora a tutt’oggi, oltre 500 concerti tra Italia ed Europa, tra teatri e piazze. Giosy vanta oltre 40 album pubblicati e molti delle sue canzoni sono state tradotte in tutto le lingue del Mondo e Max ha partecipato, con la sua batteria, a molte realizzazioni discografiche del sacerdote.
Nel frattempo, Max, collabora con il gruppo dei Fiori Neri, Nomadi al 100%, con lo scopo non solo di suonare le canzoni dei Nomadi, ma il primo punto stabilito dal gruppo è collaborare fattivamente con l’associazione Augusto per la vita di Novellara (RE), per la ricerca del cancro e con la sua presidente Rosanna Fantuzzi, compagnia di Vita del mitico Augusto Daolio, scomparso nel 1992 e fondatore insieme a Beppe Carletti dei mitici Nomadi, con la quale I Fiori Neri hanno un rapporto stupendo di sodalizio e di incontri di beneficienza.
Max è stato chiamato a suonare anche con “THE WHITE SINGER” Gospel Choir suonando sempre per iniziative di solidarietà.
Max, circa 5 anni fa, incontra Cesare Chiodo, uno dei più grandi musicisti della scena nazionale, bassista di prim’ordine (Pausini, Celentano, Rossi, Raf, Masini..ecc.ecc.), compositore e arrangiatore. Con lui, inizia una collaborazione fattiva presso lo studio del musicista, il “Molino Recording” di Acquapendente (VT). Grazie a questo inontro, Max vanta collaborazioni discografiche con vari musicisti della scena Italiana e non solo.
Max suona con batteria Drumsound, Piatti Ufip, Bacchette Lantec. Max Ringrazia la Phonaton di Lorenzo e Oliver per i loro preziosi earmonitor e la ditta di scarpe per batteristi “Fulmine”.