Mike Terrana
Quattro chiacchiere tra mille tamburi
Il suo primo impegno professionale è nel 1984 con la band Hanover Fist. Da quel momento ha registrato ed è stato in tour con numerose bands, caratterizzate da diversi stili musicali. Tra il 1987 e il 1997 è stato di base a Los Angeles, lavorando con bands quali Yngwie Malmsteen, Tony Macalpine, Steve Lukather (Toto), Kuni e Beau Nasty.
Nel 1997 Terrana si trasferisce in Europa, dapprima in Olanda per sei mesi, poi in Germania. Ha lavorato con Gamma Ray, Rage, Axel Rudi Pell, Roland Grapow (ex chitarrista Helloween), Savage Circus. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo album solista Shadows Of The Past.
Attualmente risiede ad Hamburg (Germania) ed è membro delle bands Masterplan e Tarja Turunen (ex cantante Nightwish). Terrana è inoltre coinvolto in progetti di genere fusion strumentale e suona drum clinincs in tutto il mondo per Ddrum e Meinl.
Planet Drum – Quando hai iniziato a suonare la batteria?
Mike Terrana – Ho iniziato all’età di 8 anni, però la mia prima gig professionale l’ho avuta a 16 anni.
Planet Drum – Quali sono stati i batteristi che hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Mike Terrana – Ringo Star, Terry Bozzio, Cozy Powell, Tommy Aldridge, Keith Moon, John Bonham, Simon Philips, Neil Pert, Buddy Rich
Planet Drum – Parlaci del tuo primo insegnante di batteria?
Mike Terrana – Nessuno! Praticamente sono nato come autodidatta, la carriera musicale non era l’obiettivo della mia vita da ragazzo. Mio padre desiderava un lavoro “normale” per me, poi a 16 anni ho capito che avrei fatto il batterista. Ci sono state enormi ed imbarazzanti discussioni a cena dai miei genitori, e sono felice che tutto ciò sia finito.
Planet Drum – Accidenti, vita movimentata! (risate) Che tipo di accordatura utilizzi per il tuo set?
Mike Terrana – Utilizzo le Attack single ply clear heads (pelli trasparenti singolo strato ndr), sono molto risonanti. Vedi mi piace accordare i tamburi molto aperti e con tonalità alte, simile ad un batterista jazz. A molti batteristi metal non piace ma non mi interessa, a me piace ciò che mi fa star bene e mi soddisfa, d’altronde sono io il batterista che suona su questi tamburi!
Devo dire però che quando ho una session con qualche artista metto da parte questa mia convinzione e necessità personale e cerco di adattarmi alle esigenze della produzione e dell’artista stesso. Lo scopo della mia presenza in quel momento è quello di essere utile al brano musicale. Così se l’artista desidera un suono cicciotto e basso io glielo offro. Credo che esista la possibilità di scendere a compromessi mantenendo il proprio stile. Ci ho messo anni ad imparare questo ma alla fine ci sono arrivato.
Comunque quando suono live o nelle mie band sono libero di decidere autonomamente e ciò mi rende felice e libero!
Il modo di accordare una batteria ed il suo risultato è l’estensione della mia personalità. E’ ciò che identifica un batterista da un altro. Non direi mai ad un batterista come accordare il suo set. A meno che non sia lui a chiedermelo. Allo stesso modo non direi mai ad un chitarrista come accordare la sua chitarra, però per chissà quale strano motivo a loro, i “Dei”, gli “Eroi”, i ”Guitar Players”, piace dire a noi come accordare il nostro strumento, anche se le loro conoscenze sul nostro strumento sono limitate. Io non so cosa stia succedendo a questo genere di musicisti. Pensano che il solo fatto di tenere in mano un pezzo di legno con delle corde li renda i migliori nello studio. (risate) …non è vero.. mi diverto sempre quando durante le prove o nel bel mezzo di una gig la corrente va via e loro devono necessariamente fermarsi mentre io continuo a divertirmi. Noi non abbiamo bisogno di corrente, noi utilizziamo la forza ed i muscoli!!!
Il tamburo è uno strumento primordiale, il più antico dopo la voce umana. Perché questi pipponi non rispettano tutto ciò?!?!
Planet Drum – Come crei il set-up del tuo drum kit?
Mike Terrana – Il mio kit si è molto evoluto negli anni. Agli inizi suonavo un solo tom al centro. Ora ne suono 2 (un 8” ed un 10”) frontali e diversi tom in giro per il kit. E’ molto divertente e mi permette di avere maggiori possibilità espressive. Ma in realtà non mi servono tutti questi tamburi.
A volte suono con un set normalissimo Tom da 10”,12”, timpano da 14” e 16”, rullante ed il mio doppio pedale… e vado alla grande!
Ho speso moltissimo tempo nel progettare la posizione del drum set adatta al mio modo di suonare. E’ diverso per ogni batterista. Credo che proprio queste differenze siano la cosa più bella dell’essere un batterista. E’ fico sedersi dietro un set di un altro batterista e suonare senza fare modifiche. A volte è divertente. A volte è un incubo.
Planet Drum – Utilizzi delle tecniche particolari di riscaldamento prima di ogni spettacolo?
Mike Terrana – Certamente! Tolgo le mani dalle tasche! (risate)
Scherzi a parte suono alcuni rudimenti su un pad. Generalmente suono piano per circa 20 minuti, poi dritto sul palco. Alcuni si preoccupano molto del riscaldamento e se ne fanno una malattia. Potrebbe essere necessario nel caso in cui il primo pezzo fosse già un brano con doppio pedale a velocità elevatissime. E’ comunque bene salire sul palco con i muscoli riscaldati, si suona meglio, rilassati e senza rischi di infortuni muscolari.
Planet Drum – Come regoli le molle del tuo pedale?
Mike Terrana – Questo è un segreto. Potrei anche dirtelo, ma poi dovrei ucciderti! (risate)
Scherzi a parte è un po’ complicato perché io utilizzo il pedale Trick V1. Mi ci sono voluti circa due mesi per conoscerlo bene e settarlo al meglio secondo le mie esigenze. Anche qui dipende dal batterista, la cosa è molto soggettiva. Io generalmente non le tiro molto e la molla del destro è leggermente più tirata del sinistro.
Planet Drum – Ogni quanto cambi le pelli durante un tour?
Mike Terrana – Ogni due concerti.
Planet Drum – Quali sono gli aspetti del tuo drumming che consideri dei veri punti di forza?
Mike Terrana – Hmm, questa è una buona domanda.
Lo faccio da talmente tanto tempo che non saprei. Credo che gli artisti mi chiamano a suonare perché gli piace il mio groove, il senso del tempo, un buon feeling musicale, una doppia cassa potente… e capelli fichi! (risate)
Planet Drum – Secondo te quali sono le qualità che un buon batterista metal deve avere per emergere?
Mike Terrana – Capelli fichi!!!
No, scherzo… però un pochino aiuta! (risate)
Credo che per essere un buon batterista in generale si debba avere un buon senso del tempo. Ciò che noi batteristi chiamiamo groove. Molti ne parlano, ma molto pochi capiscono veramente cosa sia il groove. Onestamente parlando anche io sto ancora cercando di capirlo.
Se volete sentire un batterista che groova allora ascoltate John Bonham, Steve Gadd, Vinnie Coliatua, Jeff Porcorao. La lista potrebbe essere lunga, ogni batterista ha qualche cosa da dire differente dagli altri.
Planet Drum – Parlaci della scena metal degli Stati Uniti. E’ molto diversa da quella europea?
Mike Terrana – Il metal tradizionale sta morendo molto lentamente ma inesorabilmente. In ogni caso in Europa, rispetto agli USA è ancora vivo. Sembra che il nuovo metal stia dominando ed in America va alla grande. Gli europei sono molto più legati alle loro tradizioni e non si fanno influenzare da ciò che MTV ti dice di ascoltare o vedere.
Planet Drum – Tra i pattern che hai registrato quale preferisci e quale suoni maggiormente nei concerti?
Mike Terrana – More coffee, Detonator
Planet Drum – Come ti prepari per una sessione di registrazione?
Mike Terrana – Utilizzo molto le partiture, i play along in formato mp3, il click e tanta musica. A volte si effettuano le prove direttamente con l’artista, ma questo avviene solo quando c’è molto tempo ed un budget cospicuo. Ma nella maggior parte dei casi e soprattutto in questo periodo non accade mai di incontrare l’artista. Mi vengono spediti i file con i brani ed io registro per conto mio. E’ abbastanza noioso ma questo è quello che la tecnologia ha permesso al business della musica.
Planet Drum – Parlaci della tua esperienza con Rage e Malmsteen.
Mike Terrana – Entrambi le esperienze hanno fatto il loro percorso e sono acqua passata. Ho lasciato entrambi le band più o meno per lo stesso motivo, non potevo più lavorare in un ambiente negativo che era stato creato.
Io amo la batteria ed amo fare musica. Ho suonato gratis da giovane e lo farei ancora, perché mi diverto!
Quando non ci si diverte più in una band è il caso di farsi da parte. Nessun dramma, le band vanno e vengono come il vento. A me piace suonare con bands diverse, stili diversi e musicisti diversi. Questo ti permette di rimanere sempre fresco e musicalmente eccitato, mentalmente attivo perché devo sempre imparare ed adattare il mio modo di suonare. La maggior parte delle band hanno un corso musicale di circa 5 anni, poi crollano. La mia carriera è ultra trentennale e credo che il motivo sia legato al fatto che mi muovo spesso.
Planet Drum – Insegni?
Mike Terrana – Si… ma non voglio parlare di sesso in questo momento (risate)
Planet Drum – Che tipo di rapporto instauri con i tuoi allievi?
Mike Terrana – A volte insegno privatamente, altre in situazioni quali master classes o clinic. Mi piace molto insegnare ma non ho più tempo libero perchè sono sempre sulla breccia!
Planet Drum – Durante le tue clinic qual è la domanda che ti viene posta maggiormente e quale programma didattico utilizzi?
Mike Terrana – Ad essere onesti la maggior parte delle persone è timida e non fa molte domande. E’ anche abbastanza raro che mi vengano poste domande tecniche. Non credo che si possa imparare molto durante le clinic. Penso più che la loro funzione sia quella di fare spettacolo ed eventualmente inspirare qualcosa. Però mi piace molto fare clinic e mi piace l’interazione con il pubblico.
Planet Drum – Quali sono stati gli album che ti hanno colpito maggiormente e che ti hanno fatto innamorare della batteria?
Mike Terrana – Tutti i Led Zeppelin, tutti i Rush, Billy Cobham “ Live mother for ya”, Judas Priest “Sin After Sin” (Simon Phillips) e molti altri, troppi da menzionarli tutti.
Planet Drum – Ci puoi indicare tre esercizi utili a chi è debole nella velocità e nel controllo del blast beat (traducibile in italiano come “battito a raffica” ndr).
Mike Terrana – Chiederei informazioni di questo genere a Dave Lombardo o Gen Hoglan! Io ho degli ottimi esercizi per migliorare la velocità e la resistenza sulla doppia cassa che si possono trovare nel mio DVD “Double Bass Mechanics.”
Personalmente suono raramente il blast beat. Non è una mia specialità e se lo eseguo è solo perché l’artista me lo chiede. Non studio questo stile.
Planet Drum – Quali sono i tuoi endorsement?
Mike Terrana – Ddrum Acoustic Drums, Meinl Cymbals, Trick Bass Drum Pedals, Vic Firth Sticks, Attack Drum Heads
Planet Drum – Puoi dare qualche consiglio a quei batteristi che studiano con lo scopo di diventare un metal drummer?
Mike Terrana – Essere realisti, pazienti e forti! Questo non è un lavoro per i deboli di cuore. Ci sono molti momenti giù e molti momenti di grande entusiasmo e credo che la fortuna giochi un ruolo veramente importante.
Vorrei fare un grosso saluto a tutti gli amici di Planet Drum ed alla redazione che ho avuto il piacere di incontrare già qualche anno fa a Rimini per una video intervista. Mi fa molto piacere vedere che siete sempre sulla breccia e buona fortuna a tutti voi ed ai vostri lettori.