Paiste PSTX Cymbals Series
Effetti in ottone, bronzo e alluminio
Ciao a tutti, oggi parliamo di una linea di piatti utilizzati spesso nei DJ set o da batteristi in cerca di un piatto che si adegui ad un sound elettronico o che possa offrire un effetto diverso dal classico splash. Venendo incontro a queste particolari esigenze la Paiste ha introdotto, da tempo, i nuovi PSTX, dei piatti con dei grossi fori applicati lungo tutto il corpo del piatto. Se l’introduzione dei fori nei piatti per dare un effetto trash non è un’idea nuova, la casa svizzera ha fatto un ulteriore passo avanti in modo da poter fornire questo set di PSTX ad un prezzo relativamente economico. In fondo, se lo scopo è quello di ottenere un suono trash, perché spendere in un piatto temperato, sofisticato e di qualità eccelsa? Proprio per questo la Paiste ha deciso di miscelare dell’ottone economico con il bronzo B8 semilavorato per abbattere i costi, mentre per le campane ha scelto di utilizzare, per la prima volta, l’alluminio. Risultato? Un prodotto davvero interessante!
Paiste PSTX Cymbals Series
Effetti in ottone, bronzo e alluminio
Ciao a tutti, oggi parliamo di una linea di piatti utilizzati spesso nei DJ set o da batteristi in cerca di un piatto che si adegui ad un sound elettronico o che possa offrire un effetto diverso dal classico splash. Venendo incontro a queste particolari esigenze la Paiste ha introdotto, da tempo, i nuovi PSTX, dei piatti con dei grossi fori applicati lungo tutto il corpo del piatto. Se l’introduzione dei fori nei piatti per dare un effetto trash non è un’idea nuova, la casa svizzera ha fatto un ulteriore passo avanti in modo da poter fornire questo set di PSTX ad un prezzo relativamente economico. In fondo, se lo scopo è quello di ottenere un suono trash, perché spendere in un piatto temperato, sofisticato e di qualità eccelsa? Proprio per questo la Paiste ha deciso di miscelare dell’ottone economico con il bronzo B8 semilavorato per abbattere i costi, mentre per le campane ha scelto di utilizzare, per la prima volta, l’alluminio. Risultato? Un prodotto davvero interessante!
Le campane in alluminio, spesse ma leggere, sono davvero insolite da vedere in un piatto mentre, per il resto, ogni piatto è caratterizzato dai caratteristici fori che variano in numero e dimensioni in base al diametro del piatto stesso. Il metallo utilizzato per la loro costruzione non è riportato sul piatto ma l’identificazione è facile in quanto i colori ottone e bronzo sono davvero diversi e distintivi.
I PSTX sono prodotti in Svizzera da una varietà di leghe di rame, bronzo e alluminio utilizzando una combinazione di metodi moderni e innovativi e di lavorazione artigianale tradizionale che è rimasta invariata in oltre mezzo secolo. Sebbene la Paiste descrive i suoi PSTX come dei piatti “fatti a mano in Svizzera usando metodi moderni e innovativi”, il bronzo finemente tornito non è altro che la rinomata lega B8 2002 della Paiste. Sia i piatti in bronzo che quelli in ottone hanno una superficie scalfita con dei leggeri graffi che si irradiano verso le campane ma, nonostante ciò, la finitura risulta essere abbastanza liscia e satinata.
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Il test
Una volta quando si cercava un sound trash, un effetto esotico, ecc., si inseriva nel proprio set di piatti un vecchio piatto rotto, uno con i rivetti o un China. Ora, grazie a questi nuovi piatti e a questi grossi fori, riusciamo ad ottenere un brevissimo sustain e un suono trash e immediato senza inventarci particolari espedienti.
I modelli in bronzo da 14″, 16″ e 18″ Swiss Thin Crashes, hanno un bordo sottile ed un corpo dal sound relativamente caldo. Leggero e immediato, con un decay velocissimo che caratterizza tutte le misure, il 14″ risulta più acuto, il 16” esplosivo ed il 18” più scuro.
Passando ai Swiss Medium Crash notiamo un 18” in bronzo con un suono forte e penetrante, duro e con un sustain maggiore.
Un’altra variante la troviamo con il 14″ Swiss Flanger Crash. Ancora un piatto in bronzo, con meno buchi e un bordo leggermente rialzato, più veloce, più nitido, più corto e più orientale ed esotico.
Data la natura sottile e il tipico sound trash dei PSTX, di certo non sorprende che i piatti più piccoli assomiglino maggiormente, nel sound, ai normali piatti. In particolare il 10″ Swiss Splash è davvero interessante, non dissimile ad un normale Splash ma più nitido, immediato e corto.
In fine ci sono le tre coppie da 10″, 14″ e 16″ di Hi-Hat che combinano i piatti inferiori in ottone con i top in bronzo. Nel 14” questo mix genera un “chick” in chiusura (con il piede) ed un “schhh” da aperti molto simile ad una drum machine.
La coppia da 10″ risulta essere davvero pulita e immediata, ottimi per suonare ritmi in 16esimi e 32esimi. Il 16” sembra essere il meno brillante, con un “clack” dal volume alto quando chiuso con il piede ed un sound “schhh” sporco quando suonato con le bacchette. Per dare un senso a questi piatti da 16″ si potrebbero utilizzare separati: il piatto inferiore in ottone come crash con minor presenza rispetto al suo compagno di bronzo che risulterebbe essere più caldo e più pieno.
Un’altra soluzione alternativa potrebbe essere quella di utilizzare il 14″ montando entrambi i piatti uno sopra l’altro con la campana verso l’alto. Il risultato è ovviamente un sound ultra-corto quasi sordo.
Non rimangono che il 9″ e il 10″ Pure Bells, per i quali Paiste ha utilizzato l’alluminio per la prima volta. Il minimo tocco sulle spesse campane argentate di questi piatti rilascia una nota soave, pura e morbida. Una chiosa calda con un’atmosfera pacifica in puro stile tibetano.