Pearl wood fiberglass – un gioiello di tecnologia dalla seconda metà degli anno ‘70
Dopo un po’ di silenzio dovuto a vari impegni musicali, ritorno a scrivere sulla mia amata rubrica Vintage grazie a Planet Drum, un argomento che ha caratterizzato la mia vita artistica.
Questa volta prendo al volo l’occasione per scrivere su un argomento suggeritomi dalla domanda di un caro amico che si chiedeva perché alcune batterie avessero materiali a volte cosi strani combinati tra di loro. Andremo, quindi, a vedere i particolari di una Pearl Wood Fiberglass del 1977.
Pearl wood fiberglass – un gioiello di tecnologia dalla seconda metà degli anno ‘70
Dopo un po’ di silenzio dovuto a vari impegni musicali, ritorno a scrivere sulla mia amata rubrica Vintage grazie a Planet Drum, un argomento che ha caratterizzato la mia vita artistica.
Questa volta prendo al volo l’occasione per scrivere su un argomento suggeritomi dalla domanda di un caro amico che si chiedeva perché alcune batterie avessero materiali a volte cosi strani combinati tra di loro.
Andremo, quindi, a vedere i particolari di una Pearl Wood Fiberglass del 1977 /78, misure 22x 16”, 12×8”, 13x 9” e ben due 16 x 16”. In verità mi è stata data con un tom 10 x 7”, frutto di una customizzazione di un concert tom.
Questa batteria non rientra nel novero del vintage “classico” ma è, comunque, una particolarità con i suoi 9 strati in mogano e l’interno rivestito da fibra di vetro. L ‘esterno è cromato, un foglio di acciaio fine , ma il tutto conferisce alla nostra un suono potente e distinto.
I primi esemplari , detti solo fiberglass, fanno capolino nel 1975 nel catalogo Pearl per essere poi successivamente affiancati dalla scritta wood fiberglass. Molti endorsers importanti la usarono, tra cui Cozy Cole, conferendole un discreto successo anche se la produzione, cosi pare dalla rapida fuoriuscita dal mercato, non fu elevata.
Per questo articolo mi concentrerò soprattutto sul mio modello, consapevole della varietà di misure in cui venne prodotta all’epoca.
Cassa
La cassa è molto potente, e come vedremo anche molto ” attaccosa “, per via della fibra di vetro che amplia la gamma delle frequenze alte di tutti i tamburi in questione.
Le dimensioni sono le classiche dell’epoca e le meccaniche sono lo standard di quel periodo, sempre comunque ben stampate e ben solide, con le graffe della cassa di forma piena e molto diverse da quelle delle Export, per fare un esempio.
Le gambe sono girevoli con una sola vite di regolazione. I strati di mogano non aiutano nel peso, anche se non siamo a livelli delle Sonor !!!
Tom
Misure super standard a sei tiranti per un suono preciso, un po’ freddo proprio a causa della fibra di vetro, ma con una grande potenza; attacchi classici Pearl, blocchetti assolutamente standard anche se in acciaio e non in lega.
Tom da 10
Qui mi soffermo perché questa è una customizzazione di un concert tom, essendo il tamburo senza fibra all’interno e con i tagli dei bordi completamente diversi (arrotondato) mentre il resto della batteria mostra un classico taglio a 45 gradi.
Floor tom
Moltissima potenza nei miei due tom a terra, con otto tiranti . In questo kit ce ne sono ben due identici in tutto tranne che nelle viti del blocchetto gamba e uno solamente un poco più rovinato. Suppongo sia una aggiunta fatta dal precedente proprietario, ma devo dire che non mi dispiace avere tale soluzione.
La composizione però che ne esce aggiungendo questo pezzo rende questo kit particolare.
Il suo suono è decisamente meno aperto, anche se preciso e potente, e si stacca un poco dal resto anche se, però, devo dire che nei live in cui ho usato questa batteria non si è notata molto la differenza.
Rullante
Il rullante è un 14 x 5” Custom Deluxe, in acciaio, con 10 tiranti. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un sound molto acuto e con la classica meccanica a scatto per il tendi cordiera con la vite di regolazione. Nulla di particolarmente speciale, ma un ottimo strumento che si abbina, anche come colore, al resto.
Nell’insieme una gran bella macchinina giapponese che, cromata e lucente, sul palco si fa notare davvero in tutte le sue sfumature sia cromatiche che timbriche.
L’hardware originale, modello della serie 800, non era completo, ma l’asta hi hat e i porta tom si, mentre ho dovuto cercare, con poca fortuna, le aste piatto di quel periodo, molto pesanti e solide, ma alquanto scomode. Ma erano gli anni ottanta!!
Probabilmente più di qualcuno dirà che Pearl non fa vintage, ma questo è un pezzo che comunque resta particolare e che compie all’incirca quarant’anni . Non mi sembra possa essere definito solo vecchio.
A presto e non esitate a scrivermi presso mauro@perc1713.com e sulla mia pagina Facebook.
Alla prssima.
Ciao
Mauro Gatto