Salve a tutti cari lettori! Io sono Luca Bongiovanni, prima di passare al mio articolo, sono necessari e non scontati i ringraziamenti per l’opportunità che mi è stata data… ringrazio tanto Planet Drum, il maestro Luca Capitani… e Finch, per la passione e la dedizione costante che dimostra verso di noi!
Phrasing with Flams
Salve a tutti cari lettori! Io sono Luca Bongiovanni, prima di passare al mio articolo, sono necessari e non scontati i ringraziamenti per l’opportunità che mi è stata data… ringrazio tanto Planet Drum, il maestro Luca Capitani… e Finch, per la passione e la dedizione costante che dimostra verso di noi!
Di seguito, vorrei proporvi delle idee di fraseggio utilizzando degli sticking flam sviscerati in varie salse, le influenze sono molteplici, in generale Vinnie Colaiuta devo dire che è stata una grossa fonte di ispirazione. Queste idee possono essere utili per la costruzione di fills o piu in generale per un linguaggio solistico applicabile a qualsiasi stile, se si cerca di essere camaleontici e quanto più intelligenti nel servirsi di dinamiche e colori.
Il tutto è interessante perchè, partendo da una sola cellula di base possiamo poi creare polimetrie tramite addizione di colpi singoli e diddle. Vi proporrò delle frasi in 5 e 7 sedicesimi, due tra le polimetrie musicalmente più interessanti per il nostro orecchio perchè dispari.
La cellula base che prendiamo in esame è rappresentata dalla seguente quartina di sedicesimi
Ci tengo a sottolineare l’importanza del flam eseguito con la mano destra (rL e non lR) in quanto la mano sinistra nella maggior parte delle circostanze ce la ritroviamo sul rullante, ed il suono dell’accento su di esso risulta secondo me più incisivo. Personalmente mi piace allargare molto e lasciare più spazio (rispetto al concetto puramente didattico di flam) tra le due note del flam appunto. E’ un approccio diciamo latino di interpretare questi fraseggi. Trovo che in questo modo si acquisisca più relax e più fluidità nella ricerca di questo tipo di linguaggio.
Già in questo caso, come è scritto negli gli esempi sopra, sarebbe utile spostare l’accento su tutte e quattro le note della quartina con un charleston che con il piede ci marchi i quarti, per abituarci a sentire la frase in vari punti del beat.
Una volta presa confidenza con la cellula base possiamo cominciare a creare delle polimetrie, sempre prendendo in esame un tappeto di sedicesimi. Il secondo sticking che possiamo creare è in 5, e basta semplicemente aggiungere una nota di sinistro alla prima figurazione. Avremo quindi un diddle di sinistro a chiuderci la frase. Prendiamo in esempio due battute in 4/4 (ci avanzeranno due sedicesimi per completare il valore della seconda battuta)
Con questo sticking andiamo a creare un ciclo cosidetto di 5 sul 4: ciò significa che l’accento (su una base di quartine) andrà a cadere ogni 5 sedicesimi e quindi a spostarsi dal battere naturale della pulsazione in quarti. In fase di studio, diventa di fondamentale importanza che uno dei nostri arti ci marchi i quarti (preferibilmente l’hi-hat) in modo che, oltre all’aspetto puramente meccanico, anche la nostra mente faccia del training e si abitui a sentire in maniera musicale il ciclo degli accenti della frase in esame in relazione alla pulsazione dei quarti.
Il terzo esempio che vi voglio proporre è rappresentato da una frase in 7 sedicesimi. In questo caso si tratterà di un 7 sul 4 . Ricordo sempre che le nostre note di base sono quartine di sedicesimi in un 4/4; prendendo sempre in esempio 2 battute, ci avanzeranno stavolta 4 sedicesimi per completarne il valore. Qui aggiungeremo ulteriori due note (R e L) al diddle conclusivo della frase precedente in 5. Valgono le stesse raccomandazioni fatte sopra riguardo allo studio. Inizialmente si può impostare un click e successivamente Ë bene tenere il nostro hi-hat in quarti per acquisire confidenza con la frase.
Per quanto riguarda l’orchestrazione sul set dei fraseggi che vi ho presentato possiamo spostare solo l’accento (quindi la mano dx) su un tom o un piatto (magari in questo caso insieme alla cassa), oppure spostare la mano destra su un tom o timpano per l’intera durata della frase e quindi far suonare tutta una voce su una timbrica piu grave rispetto al tappeto di note del rullant creando più contrasto.
Un’altra soluzione che consiglio Ë quella di spostare la mano SX sul charleston. Otterrete un suono e feeling ancora diverso.
Un ulteriore step successivo, può essere quello di unire i vari esempi e creare delle frasi piu lunghe e articolate. Volendo poi mettere alla prova ancora di più la vostra mente, sarebbe interessante riprodurre gli stessi sticking su un andamento ternario di terzine o sestine, cosi da espandere ancora di più il vostro vocabolario 🙂
Ovviamente si potrebbe proseguire per ore e ore il discorso, le varianti sono tante e questi sticking sono venuti comodi a me, ma voi potete trovare a vostra volta le vostre varianti, per il momento sono contento di avervi ispirato su quello che può essere un “modo” di costruirsi un proprio linguaggio, per essere personali e autentici!
Vi lascio la mia mail per qualsiasi chiarimento o spiegazione ulteriore bongioexpress@hotmail.it ….grazie di aver letto il mio articolo e a presto!!
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LUCA BONGIOVANNI
Inizio lo studio della batteria nel 2005 presso l’Accademia Musicale di Treviglio (BG) con il maestro Milly Fanzaga. Nel Maggio 2011 mi diplomo in batteria con ìScuderie Capitani Music Academyî accademia di batteria all’avanguardia riconosciuta a livello nazionale, e divento Insegnante abilitato per la Lombardia dei suoi corsi didattici.Durante i miei studi partecipo a seminari con batteristi italiani e internazionali: Chris Coleman, Gavin Harrison, Jojo Mayer, Marco Minneman, Scott Johnson, Luca Capitani Maxx Furian, Federico Paulovich, Christian Meyer, Ellade Bandini e tanti altri. Nel luglio 2014 mi diplomo presso la NAM di Milano, dopo aver frequentato i corsi di batteria del maestro Maxx Furian. Da 4 anni a questa parte, trovo impiego come insegnante in diverse scuole di musica della provincia di bergamo, contando numerosi allievi di tutte le età. In questi anni ho avuto modo di suonare in diverse situazioni (band e orcherstre) del territorio di Bergamo e Milano facendo esperienza sia live che in studio. Nel 2009 ho fatto parte della band The Sunshine del cantante Silvio “Silver” Barbieri (concorrente e semifinalista della terza edizione del talent show “X Factor”). Nel Luglio del 2013 ho l’occasione di suonare nellíorchestra di Nicola Congiu, celebre interprete di liscio e musica da ballo sia in Italia che all’estero. Faccio parte della band ROLL ON TIME, tributo rock ‘n’ roll anni 50, attivo su tutto il territorio lombardo.