The Art of Middle Eastern Rhythm
Kobi Hagoel
Il libro più completo mai scritto sull’argomento, questo libro presenta oltre 400 ritmi diversi raccolti da una vasta area geografica tra cui il Nord Africa, il Mediterraneo orientale, la Grecia, la Turchia, i Balcani, l’Arabia Saudita, l’Iraq, l’Iran e l’Asia centrale.
Oltre all’eccezionale collezione di ritmi, il libro include un’introduzione alla storia e alla teoria del ritmo in Medio Oriente, una sezione illustrata che descrive gli strumenti a percussione mediorientale e una serie di immagini che dimostrano il modo corretto di tenere un darbuka, riq , zarb e daf. Gli esercizi sono adatti ai principianti ma anche ai musicisti esperti.
The Art of Middle Eastern Rhythm
Kobi Hagoel
Il libro più completo mai scritto sull’argomento, questo libro presenta oltre 400 ritmi diversi raccolti da una vasta area geografica tra cui il Nord Africa, il Mediterraneo orientale, la Grecia, la Turchia, i Balcani, l’Arabia Saudita, l’Iraq, l’Iran e l’Asia centrale.
Oltre all’eccezionale collezione di ritmi, il libro include un’introduzione alla storia e alla teoria del ritmo in Medio Oriente, una sezione illustrata che descrive gli strumenti a percussione mediorientale e una serie di immagini che dimostrano il modo corretto di tenere un darbuka, riq , zarb e daf. Gli esercizi sono adatti ai principianti ma anche ai musicisti esperti.
Quando Kobi mi ha inviato il suo metodo sono rimasto affascinato dalla sua struttura e dopo aver letto i contenuti la sorpresa e il fascino sono aumentati a tal punto che ho dovuto attendere un po’ prima di scrivere questa recensione.
Voglio iniziare, però, con un pensiero introduttivo di Kobi presente nel libro che, per ragioni di rispetto e per lo stesso fascino che ha trasmesso al sottoscritto, ho deciso di non tradurre perché perderebbe di intensità. Il pensiero recita:
Imagine that…
…you grow up in a Israel, a region at the most easterly point of the Mediterranean Sea. A meeting place of cultures and passions; where East meets west and North meets South, a region where the continents of Europe, Asia and Africa blend;
…you grow up surrounded by myriad diverse influences and styles that engender in you a passion for the rich timbre and potency of the musics and rhythms of this inter-continental melting pot;
…through all the tensions of this region during your lifetime your passion for your art remains unabated and over more than a decade, you spend countless hours researching and practising your instruments; uncovering their history, examining and recording traditional techniques and variations;
…you dream of gathering this information together into one single volume that you can share with the world in order that those who follow your passions and direction need not also follow in your research footsteps to gather all the information together.
Imagine no more.
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Con The Art of Middle Eastern Rhythm Kobi Hagoel ha creato un libro incredibilmente affascinante capace di illustrare a 360 gradi la musica attraverso il Goblet ed i tamburi a cornice, strumenti principali di questa regione che racchiude diversi stili presenti in un raggio di migliaia di chilometri. Seppure esistono moltissime varianti strutturali e sonore in questi due strumenti, molte delle tecniche nel suonarli sono simili ed interscambiabili.
Partendo dal concetto che ogni ritmo è universale, Kobi accompagna il lettore attraverso un viaggio virtuale partendo dalla spiegazione delle origini geografiche dei ritmi e la diaspora degli strumenti. Per dimostrare i ritmi scelti Kobi ha selezionato il Darbuka/Doumbek ed il Persian Zarb (tonbak) dalla famiglia dei Goblet drum ed il Daf dalla famiglia dei tamburi a cornice.
Il libro inizia con le indicazioni di come si imbraccia lo strumento e di come lo si colpisce e ogni tecnica è ampiamente illustrata (vedi figura). In questa sezione Kobi utilizza un ulteriore strumento, il Riqq, un piccolo tamburo a cornice con dei sonagli in ottone, dimostrando ulteriori tecniche. In generale questa prima parte del libro si concentra sulla dimostrazione di tecniche basilari e sui principali modi di interagire con lo strumento aggiungendo, di tanto in tanto, piccole pillole tecniche di assoluto interesse anche per musicisti avanzati.
Per ciascuno dei 474 ritmi e variazioni esposte nel libro, Kobi fornisce un sistema di notazione a linea singola, un sistema facilmente fruibile utilizzando un’integrazione di simboli occidentali e arabi che, grazie anche ad una chiara e dettagliata spiegazione del sistema utilizzato, rende lo studio molto più semplice. Sebbene la comprensione e l’apprendimento dei ritmi possano essere fatti usando solo i CD, la lettura delle parti trascritte aumenta notevolmente la capacità di accedere e utilizzare le ritmiche senza dover cercare in giro riferimenti audio.
Ogni ritmo ha una fonte scritta, un commento e una spiegazione e sul CD allegato viene anche spiegato in forma orale ed anche suonato. Il sistema di apprendimento è progressivo in quanto parte da schemi semplici per poi diventare sempre più complesso man mano che progredisce. Per registrare i ritmi Kobi ha sapientemente utilizzato una traccia click, un must per un prodotto di questa qualità.
Le sezioni ritmiche sono il corpo principale del libro e, come dicevamo, sono disposte in una natura progressiva dal più semplice al più complicato
I primi 52 ritmi sono semplicemente dei riscaldamenti per musicisti principianti e intermedi mentre i Patterns da 53 a 181 sono dei ritmi doppi (2/4, 4/4 8/4, 8/8) con un coefficiente di difficoltà già discreto. I Ritmi e variazioni che vanno dal 182 al 270 sono tutti esempi di ritmi ternari (3/4, 6/4, 6/8, 12/4 e 12/8).
Queste prime tre sezioni coprono i tempi più comuni e la maggior parte di quei tempi che saranno utili ai musicisti intermedi e a coloro che non ne fanno una vera professione.
Passando oltre si inizia ad esplorare un mondo totalmente nuovo e davvero sbalorditivo. I ritmi dal 271 al 474 sono ciò che Kobi definisce ritmi “asimmetrici” e includono ritmi in tempi inusuali come il 17/8 e il 29/16. Questa sezione include anche ritmi simmetrici avanzati ma di carattere estremamente insolito come il 120/4, il 22/16, ecc.
Per la stesura della sezione finale Kobi ha lavorato a stretto contatto con l’etnomusicologo olandese Wouter Swets e ha attinto in molti stili europei ed euroasiatici. Kobi sottolinea che molti di questi ritmi sono andati persi a causa della standardizzazione verso i ritmi comuni definiti dalle culture occidentali. Personalmente credo sia stata un’ottima decisione e grazie a questo lavoro di Kobi le future generazioni potranno ascoltare, studiare e usufruire di questi ritmi, di queste figure e di schemi molto particolari.
I 6 CD sono stati registrati con estrema professionalità e sono eseguiti in modo eccellente.
Per ogni ritmo Kobi annuncia il numero corrispondente al libro, sia in inglese che in ebraico, e da una spiegazione orale prima di proseguire con la dimostrazione su ciascun tamburo. Mentre si avanza nel libro verso il materiale più complicato Kobi suona i ritmi su ciascun tamburo sovrapposti uno sull’altro compresa una pccola quantità di improvvisazione.
Nella stesura di questo metodo Kobi dimostra di aver costantemente tenuto in mente il musicista finale, ossia colui che avrebbe letto e studiato il suo metodo. Ha pensato ogni piccolo dettaglio per assicurarsi che anche il più inesperto musicista fosse stato in grado di prendere e suonare autentici ritmi mediorientali in pochi minuti. Coloro i quali hanno suonato questi tamburi per anni, spesso con un vocabolario ritmico di una manciata di schemi, all’improvviso sono stati invasi da una risorsa impressionante a cui attingere per migliorare la tecnica, il drumming e la conoscenza.
Conclusione
Non sapevo cosa aspettarmi da questo libro una volta ricevuto. Ma una volta sfogliato mi sono immediatamente reso conto che questo è un lavoro molto ambizioso, ed è chiaro quanto tempo Kobi abbia speso nell’ideazione, nella stesura, nei disegni e nelle registrazioni, senza menzionare l’enorme compito di presentare il tutto in un formato coerente e di facile utilizzo. Dalla lettura delle sezioni introduttive del libro Kobi afferma che non ha ancora finito di catalogare questi ritmi, e la cosa un po’ mi spaventa! Mi attendo almeno un numero 2 di questo meraviglioso metodo.
Alla luce dei fatti questo è un lavoro fondamentale nel campo delle percussioni e a mio avviso non dovrebbe mancare in nessuna delle librerie di un percussionista che cerchi di andare oltre il mite interesse per questo argomento.
Se poi la spesa vi possa sembrare eccessiva basti pensare al fatto che oltre ai 6 CD Kobi ha speso migliaia di ore nella ricerca. Senza contare che questo libro può rappresentare la giusta chiave per poter ottenere il meglio dai vostri dispendiosi tamburi.
Davvero complimenti Kobi.