Una breve storia del Tom Tom

Sappiamo bene che la batteria, in quanto strumento musicale completo e suonato da un solo batterista, ha poco più di 100 anni. Ma credi di sapere tutto sui tom tom? Ecco un’affascinante storia di uno strumento cheè, ora, parte integrante di ogni batteria.


Una breve storia del Tom Tom

Tutte le foto per gentile concessione di Samm Bennett

Sappiamo bene che la batteria, in quanto strumento musicale completo e suonato da un solo batterista, ha poco più di 100 anni. Ma credi di sapere tutto sui tom tom? Ecco un’affascinante storia di uno strumento cheè, ora, parte integrante di ogni batteria.

I primi Tom furono portati negli Stati Uniti da immigrati cinesi e altri immigrati intorno alla seconda metà del 1800 e, all’inizio del 20° secolo, i musicisti del set di batteria (gli attuali batteristi allora noti come “travellers drummers”) li stavano adattando ai loro set per una varietà di usi. Sebbene non fossero regolabili (le testine – gli attuali snodi – erano solitamente fissate o incollate), i Toms cinesi hanno presentavano lavori di verniciatura moderni, affascinanti e colorati e le tonalità ed i suoni che emettevano fu utile per creare effetti sonori adatti a spettacoli teatrali, film muti e programmi radiofonici. I Tom Tom trovarono anche un loro posto nel primo jazz. Fletcher Henderson li ha usati per creare un “oriental flare” in canzoni come “Shanghai Shuffle”, giocando un ruolo chiave anche nel sound pseudo-africano, così detto “jungle”, che Duke Ellington sperimentò al Cotton Club.


Vista laterale di un tom affilato cinese

Negli anni ’20, i tom erano diventati così popolari che aziende come Ludwig e Slingerland iniziarono a commercializzarli come componenti standard della batteria. Inizialmente, i tamburi venivano importati in grandi quantità dalla Cina con un logo aziendale aggiunto per la distribuzione negli Stati Uniti, ma ben presto le aziende americane iniziarono a fabbricare “toms imbullonati” prodotti in casa. Questi tom erano generalmente montati sul cerchio della cassa o su un supporto. I Tom dalle dimensioni più grandi venivano posizionati sul pavimento, sopra cavalletti appositamente realizzati realizzati su misura.

L’ascesa delle big band negli anni ’30 portò una grossa spinta alla creazione di drumset completi, e ciò significava che i batteristi potevano iniziare a suonare i loro toms in modo più aggressivo senza temere di coprire il suono degli strumenti attorno a loro. Famoso fu il caso Gene Krupa, la cui ascesa fulminea con Benny Goodman lo trasformò nella prima superstar della batteria. Gene mise il sound dei propri Tom Tom sotto i riflettori con il suo famoso groove su “Sing, Sing, Sing”. Krupa ha anche lavorato con la Slingerland per garantire che tutti i tom tom fossero prodotti con il sistema di accordatura “dual tension”. Ciò non solo permetteva a un tom di essere accordato con la stessa sensibilità di un rullante, ma assicurava anche che una pelle rotta non significasse la fine del tamburo.

Alla fine del decennio, tutte le più importanti “swing band” avevano un tom tom nel loro drumset.